A Ferrara l'Assemblea nazionale Fipe

A Ferrara l'Assemblea nazionale Fipe

Nella città estense si è tenuta la 67° assemblea nazionale della Federazione. Donazione di 35mila euro (anche delle associate Silb e Anseb) all'Unione Regionale dell'Emilia Romagna per la ricostruzione post sisma. Fiore nuovo direttore generale.

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19 novembre 2012

Con una donazione di trentacinquemila euro da parte di Fipe-Confcommercio (a cui hanno contribuito anche le associate Silb e Anseb) a favore dell'Unione Regionale dell'Emilia Romagna, si è aperta la 67° assemblea nazionale della federazione leader nel settore dei pubblici esercizi a Ferrara. La motivazione non poteva essere più chiara: "Un gesto di solidarietà per contribuire alla ricostruzione di un territorio dove sono ancora evidenti i danni del sisma che lo ha profondamente ferito nel maggio 2012". Nella sala conferenze della Camera di Commercio di Ferrara che ha ospitato l'evento alla presenza di Sindaci e Prefetti delle zone colpite, di esponenti politici, di rappresentanti di Confcommercio nazionale e locali e dei massimi rappresentanti di categoria, sono state affrontate le principali tematiche del settore inquadrate nel contesto socio-economico di un intero Paese ancora in grande difficoltà. "Solo nel primo semestre del 2012 le vendite reali - si legge nella relazione del presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani - ovvero quelle al netto dell'inflazione, sono calate dell'1,90% e a fine anno si stima una contrazione reale dei consumi del 2,5% , pari in valore assoluto a oltre 1,6 miliardi di euro. L'Imu comporterà un aggravio di costi per le nostre imprese di almeno 200 milioni. Per contro i prezzi di bar e ristoranti hanno mantenuto dall'inizio dell'anno una crescita moderata. Gli effetti sul tessuto imprenditoriale sono pesanti; nei primi nove mesi di quest'anno hanno cessato l'attività, 18.621 imprese con un saldo negativo pari a 6.155 unità: un dato negativo che si aggiunge a quello del 2011, quando il saldo iscritte-cessate è stato negativo per 9mila unità. Sul prezzo - si legge ancora nella relazione - si sconta la forte incidenza dei costi fissi, personale e affitti in modo particolare, entrambi con tendenza al rialzo, i primi per le dinamiche salariali sulle quali si impone un ragionamento con le organizzazioni sindacali per soluzioni che premino la produttività del lavoro, mentre sugli affitti si sta scontando il loro allineamento a valori immobiliari che, a volte, sono anche fuori mercato". L'attenzione non poteva poi che ricadere sui punti più vulnerabili per i pubblici esercizi, cioè liberalizzazioni, somministrazione non assistita in grado di erodere fette di mercato con una concorrenza sleale dovuta a tassazione e contribuzione agevolata. E non da ultimo, ovviamente l'insostenibilità dell'articolo 62 del decreto Liberalizzazioni (provvedimento da sei miliardi di euro in un contesto di crisi di liquidità) che impone pagamenti entro 30 giorni per merci deperibili e 60 per quelle non deperibili contro cui Fipe sta mettendo in campo azioni di contrasto intervenendo sulla Corte Costituzionale con un esposto all'Unione europea. Nel corso dell'assemblea sono state comunicate l'affidamento della direzione generale di Fipe-Confcommercio a Marcello Fiore, già vicedirettore e direttore dell'area legislativa, e la candidatura di Matteo Musacci, presidente Fipe Ferrara, alla presidenza del gruppo Giovani Imprenditori. "Abbiamo voluto dare un sostegno concreto di solidarietà - ha commentato Stoppani - perché spesso quando si parla di terremoto si intendono danni solo alle attività industriali, dimenticando invece i danni alle attività commerciali che rappresentano non solo un valore economico, ma anche sociale. Noi ci impegneremo al massimo per supportare la ripresa. E dopo un anno di austerity ci aspettiamo che anche il Governo Monti metta in campo tutti gli strumenti necessari per la ripresa economica. Ci auguriamo però che lo stile, l'autorevolezza, la credibilità, la competenza e il lavoro che, nonostante tutto, il Governo Monti ha espresso nel suo mandato non vengano dispersi e che il Paese sappia esprimere una classe politica che sappia continuare e magari anche migliorare il percorso di recupero e di rilancio del Paese". Anche per il presidente dell'Unione del Commercio di Ferrara, Giulio Felloni, "Dobbiamo fare sistema. A Ferrara e provincia i pubblici esercizi sono circa 800. È arrivato il momento di smettere di lavorare a compartimenti stagno. Solo alleggerendo la pressione fiscale possiamo dare fiducia e intravedere nel 2013 quella ripresa per ognuno di noi, giorno dopo giorno, è impegnato".

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