A Firenze via libera al piano 'antiminimarket' nel centro storico

A Firenze via libera al piano 'antiminimarket' nel centro storico

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19 gennaio 2016

Il Consiglio comunale di Firenze ha dato l'ok al piano 'antiminimarket' nel centro storico voluto dal sindaco Dario Nardella. Oltre al divieto (generale) di vendita per asporto di alcolici dopo le 21 e all'obbligo per i minimarket di essere grandi almeno 40 mq e di dotarsi di servizi igienici accessibili anche ai disabili, la norma pone l'obbligo a questo tipo di locali di prendere misure per evitare assembramenti di clienti che possano disturbare la quiete pubblica. Inoltre, in base al regolamento, non possono essere esercitate attività riconducibili a money change, phone center, internet point e money transfer. Le attività già esistenti dovranno adeguarsi entro tre anni dall'entrata in vigore del regolamento. Sono esclusi dalla normativa gli esercizi storici, di commercio tradizionale e gli esercizi di somministrazione (i vinaii possono essere esclusi dall'obbligo di adeguarsi entro tre anni sotto due profili: nel caso in cui siano esercizi di somministrazione e nel caso rientrino tra gli esercizi storici o del commercio tradizionale). Nel centro è inoltre vietata la vendita di una serie di tipologie merceologiche, che vanno dalle materie prime tessili ai legnami e prodotti per l'edilizia, rottami e materiali di recupero. Stop anche all'apertura di nuove attività commerciali, artigianali e industriali che preparano o vendono pizza, in forma esclusiva o prevalente, le discoteche, sale da ballo; le officine di riparazione auto, le attività di money change, phone center, internet point, money transfer esercitate in modo prevalente, i compro-oro, le sale giochi o centri scommesse e i centri massaggi. Nei negozi di alimentari (minimarket) è vietato pubblicizzare ed esporre nelle vetrine o bevande alcoliche. I minimarket hanno l'obbligo di vendere almeno cinque tra le seguenti categorie merceologiche:  da forno, frutta, verdura, gastronomia, latte e derivati, carne, pesce. Sotto questi aspetti, gli esercizi già esistenti devono adeguarsi entro tre mesi dall'entrata in vigore del regolamento.

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