A marzo inflazione bloccata

A marzo inflazione bloccata

L'Istat ha confermato che nel mese scorso l'indice dei prezzi al consumo è rimasto stabile rispetto a febbraio (2,5%). CALA AD APRILE LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI

DateFormat

17 aprile 2002

A Marzo inflazione ferma al 2,5%

 

L'Istat ha confermato che a marzo l'inflazione è rimasta ferma al 2,5%, lo stesso livello registrato a febbraio. La crescita dei prezzi al consumo è stata, nel mese, dello 0,1%.

Negli ultimi dodici mesi, la variazione dell'indice per l'intera collettività (Nic) è pari a +2,7%. L'indice calcolato, senza tener conto della voce tabacchi, presenta una variazione di +0,2% mensile +2,5% annua e +2,7% nei dodici mesi. Per quanto riguarda invece l'indice armonizzato europeo, si registra una variazione mensile di +0,9% dovuta soprattutto agli aumenti registrati per abbigliamento e calzature dopo i saldi e gli sconti dei primi due mesi dell'anno mentre, sempre per l'indice armonizzato, l'aumento annuo è del +2,5%. Per quanto riguarda l'indice nazionale invece, gli aumenti congiunturali più alti sono stati registrati nei settori: alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+0,4%).

Seguono con un aumento dello 0,3% rispetto al mese di febbraio, i settori abbigliamento e calzature (anche in questo caso per il rientro dei prezzi dagli sconti dei mesi precedenti), "trasporti" (per i rincari registrati soprattutto dalla benzina) e "ricreazione, spettacoli e cultura", per gli aumenti registra ti soprattutto agli abbonamenti per gli impianti di risalita in montagna. Variazioni pari a zero si registrano alla voce "altri beni e servizi" e "istruzione", mentre continua a scendere la voce "comunicazioni" (-0,1%) grazie soprattutto ai prezzi della telefonia. Variazione negativa (-0,2%) anche per l a voce "abitazione, acqua, elettricità" e "combustibili" che ha risentito soprattutto del calo del prezzo del gas. Sull'andamento mensile dell'indice armonizzato europeo invece, ciò che ha inciso maggiormente sul +0,9% di marzo, è stata la voce "abbigliamento e calzature" che ha registrato un aumento mensile del 6,6% (+3,4% annuo) che va confrontato però con un calo del 4,9% registrato a febbraio durante i saldi. Tra gli altri indici forniti dall'Istat, c'è quello relativo alle famiglie di operai e impiegati che hanno visto un aum ento mensile dei prezzi al consumo pari allo 0,3%, ed un livello di poco più basso rispetto all'intera collettività per la variazione annua (+2,4%).

Tra le città capoluogo di regione gli aumenti tendenziali più alti si sono registrati a Trieste (+3,3%), Trento, Ancona e L'Aquila (+3%), Venezia e Roma (+2,9%). Gli aumenti più moderati sono invece nelle città di Aosta (+1,6%) e Campobasso (+1,7).

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca