A Pisa lo spettacolo contro la contraffazione

A Pisa lo spettacolo contro la contraffazione

Al Teatro Verdi, tappa pisana dello spettacolo teatrale "Tutto ciò che sto per di dirvi è falso!". Organizzato da Confcommercio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Pisa, il Comune di Pisa, il patrocinio di Prefettura e Federazione Moda Italia, lo show è un "bollettino di guerra" sui disastri economici e sociali generati dall'economia illegale della contraffazione e dell'abusivismo commerciale.

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31 ottobre 2014

 

Al Teatro Verdi, tappa pisana dello spettacolo teatrale "Tutto ciò che sto per di dirvi è falso!". Organizzato da Confcommercio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Pisa, il Comune di Pisa, il patrocinio di Prefettura e Federazione Moda Italia, lo show è come un pugno allo stomaco, un bollettino di guerra sui disastri economici e sociali generati dall'economia illegale della contraffazione e dell'abusivismo commerciale. Ad introdurre il monologo di Tiziana di Masi, il presidente di Confcommercio Pisa Federica Grassini: "Abbiamo scelto il teatro, un'arte capace di parlare alle vostre menti, ai vostri cuori, alle vostre emozioni" - ha detto rivolgendosi alle centinaia di studenti presenti. "Il nostro augurio è che una volta fuori di qui, abbiate più consapevolezza su ciò che vuol dire acquistare contraffatto, perché la contraffazione non è solo un reato molto grave ma un rischio per la salute, un danno per l'economia, una offesa profonda alle nostre coscienze. Spero che uscirete di qui più arrabbiati e indignati del solito". Indubbiamente coinvolgente e interattiva la performance della Di Masi, capace di raccontare in presa diretta il fenomeno della contraffazione e ciò che vi si nasconde dentro. Molte le storie emerse, come quella del bambino inglese di nove mesi sfigurato dalle vernici funghifughe di un divano, oppure la tragica vicenda della giovane Teresa Sunna, morta a causa di un medicinale acquistato su internet. E poi, conserve cinesi vendute come italiane, olio da tavola sofisticato con sostanze chimiche, latte romeno per fare le mozzarelle di bufale dop, pesce decongelato venduto come fresco. Il 20% del fatturato dei clan malavitosi deriva dalla contraffazione, che genera un fiume di denaro senza troppe complicazioni. Il racconto angosicante delle ispezioni della Guardia di finanza nei laboratori cinesi di Sesto fiorentino, dove schiavi vivono ammassati gli uni sugli altri, in condizioni disumane. Una apocalisse, che nella chiusura della Di Masi trova comunque un raggio di speranza: "Questa guerra finirà quando noi tutti, per primi, smetteremo di comprare ciò che non ha nessun valore, sapremo scegliere con la nostra testa, premiando ciò che allo stesso tempo è bello e giusto". Le iniziative di sensibilizzazione sui reati della contraffazione non terminano con lo spettacolo del teatro Verdi, come annunciato da Giuliana Grison della Camera di Commercio di Pisa: "Stiamo preparando un concorso per tutte le scuole. Si tratta di realizzare un cortometraggio di pochi minuti sul tema della contraffazione e dell'abusivismo. Sceglieremo alla fine il video migliore e organizzeremo una giornata di proiezione di tutti i lavori realizzati". Soddisfatta Alessandra Mazziotti, presidente della Commissione cultura: "Iniziativa intelligente, che coinvolge necessariamente le scuole, i luoghi privilegiati dove questi temi debbono necessariamente passare. E poi, la scelta del teatro, linguaggio universale di cultura, è perfetta". Ottimo risultato in termini di coinvolgimento delle scuole per Luigi Sebastiani, Provveditore agli studi del Ufficio Scolastico Provinciale di Pisa: "I giovani sono il motore del mondo. Hanno il diritto di sbagliare, ma devono essere gli attori principali. Non possono starsene seduti a guardare e nemmeno cedere alle lusinghe delle facili scorciatoie. I valori che emergono da questo spettacolo sono valori che devono essere tutelati e perseguiti fino in fondo". 

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