A Pordenone è tempo di "Un attimo di pace"

A Pordenone è tempo di "Un attimo di pace"

L'iniziativa, in programma fino al 5 aprile, è frutto di un protocollo d'intesa tra il presidente della Confcommercio provinciale, Alberto Marchiori, e il vescovo Giuseppe Pellegrini.

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17 febbraio 2015

Per la Quaresima prendersi "Un attimo di pace". Questo il progetto presentato nella sede dell'Ascom-Confcommercio di Pordenone su proposta della diocesi di Concordia Pordenone. A partire dal giorno delle Ceneri e fino a Pasqua, il 5 aprile, saranno esposte nei negozi del settore alimentare locandine e cartoline per diffondere il messaggio di "Un attimo di pace". L'iniziativa è stata formalizzata dalla stipula di un protocollo d'intesa tra il presidente della Confcommercio provinciale Alberto Marchiori, quello mandamentale di Portogruaro Bibione e Caorle Manrico Pedrina, e il vescovo Giuseppe Pellegrini. Più in particolare l'iniziativa, che vuole "andare incontro alle persone e raggiungerle nei più diversi modi possibile",  prende avvio da quanto viene organizzato nella diocesi di Padova già da un paio d'anni e che don Flavio Martin, parroco di Borgomeduna, unitamente a Fabrizio De Toni (parroco di Villotta) hanno replicato nella realtà locale. Ci sarà quindi un portale (pn.unattimodipace.it) attivo dal 18 febbraio, una newsletter a cadenza quotidiana, i 47 audiomessaggi già registrati in cui il vescovo Giuseppe Pellegrini commenta un passo del Vangelo, un'apposita pagina Facebook . Ma anche un'app per sistemi operativi Ios e Android. Tutto racchiuso in una rubrica quotidiana proposta per tutta la Quaresima con brevi spunti di riflessione: ‘pillole spirituali' a partire dal tema del nutrimento. Saranno organizzati anche spettacoli e incontri di teatro sacro, oltre a proiezione di film. Qualora il progetto dovesse raccogliere consensi, sarà replicato anche a dicembre per l'Avvento. Per il  presidente dell'Ascom Alberto Marchiori questa collaborazione "si rifà alla laicità in un Paese, l'Italia, culla del cattolicesimo: pur nel rispetto di tutte le religioni non bisogna dimenticare la nostra cultura".

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