A "Pordenonelegge" una proposta per il Mezzogiorno d'Europa

A "Pordenonelegge" una proposta per il Mezzogiorno d'Europa

Nell'ambito della rassegna svoltasi nel weekend scorso, Ascom Pordenone e delegazione Confcommercio presso l'Unione europea hanno organizzato un incontro con l'europarlamentare Gianni Pittella, che ha presentato il suo libro "Scusate il ritardo. Una proposta per il Mezzogiorno d'Europa".

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21 settembre 2016

Gianni Pittella, oltre che parlamentare europeo dal 1999 nelle file del Gruppo del Partito Socialista Europeo, è autore di diversi libri tra i quali "Scusate il ritardo. Una proposta per il Mezzogiorno d'Europa", che è stato presentato il 17 settembre scorso nel corso della rassegna "Pordenonelegge", in un evento organizzato dall'Ascom Confcommercio Imprese per l'Italia di Pordenone in collaborazione con la delegazione Confcommercio presso l'Unione europea di Bruxelles. A colloquiare con l'europarlamentare il presidente di Confcommercio del Fvg, Alberto Marchiori, nonché incaricato per la Confederazione alle politiche comunitarie. Diversi i temi toccati, fra tutti il divario con il Sud, dove – secondo Pittella -   "manca un disegno di sviluppo che riguardi quelle dotazioni economiche e civili di cui il Mezzogiorno d'Europa ha più che mai bisogno. Le classi dirigenti del Mezzogiorno hanno il dovere di riuscire a guardare alle risorse dei fondi strutturali (i cosiddetti fondi SIE) anche come leva per attirare investimenti privati. Basta interventi frammentari. Bisogna concentrare le risorse della programmazione sulle grandi spese future: l'istruzione e la formazione del capitale e la costruzione delle infrastrutture fisiche e immateriali. Per questo è necessario creare zone economiche speciali dove  si possa investire a fiscalità zero e con iter burocratici più snelli e veloci, oltre a un'azione incisiva contro la criminalità organizzata. Senza Europa, il nostro Mezzogiorno rischia l'isolamento e la marginalità, perché la risposta alla fragilità meridionali passa per Bruxelles. Serve, quindi, una nuova assunzione di responsabilità da parte delle classi dirigenti ma anche della società meridionale nel suo complesso". Pittella si è poi soffermato sull'altra tragedia europea: la mancanza di lavoro. "C'è bisogno di concentrare tutti gli sforzi nella creazione e difesa dei posti di lavoro. Le politiche economiche attuate in questi anni hanno ridotto in maniera indiscriminata spesa e investimenti pubblici che sono state la principale causa dell'attuale stagnazione europea. La stessa Bce dovrà avere come obiettivo anche quello di sostenere la crescita e l'occupazione.  Il lavoro non è solo una fonte di sostentamento ma è la chiave per ottenere quella libertà, autonomia a cui tutti hanno diritto nella vita".  Nonostante all'interno dell'Unione europea molte cose non funzionino e vanno cambiate, per Pittella l'unità europea  resta il più grandioso progetto di riconciliazione tra nazioni mai pensato nella storia contemporanea. Oggi, per far ripartire  l'Europa, non basta rivendicare ciò che di buono è stato fatto come il progetto Erasmus che ha trasformato la vita di tanti ragazzi, c'è bisogno di coraggio e speranza. L'europarlamentare, infine, sollecitato sulla riforma Costituzionale, ha precisato come il referendum non sia contro oppure a favore dell'attuale Governo e del suo premier Renzi, bensì l'inizio di un processo di cambiamento radicale sia delle politiche regionali che di quella europea, che ha mostrato in questi ultimi anni tutti i suoi limiti. Pittella si è appellato alla politica affinché possa servire i territori e non viceversa, essere strumento di fini personalistici: "sarà – ha precisato -  una riforma storica, che supera il bicameralismo perfetto e che mette nelle mani degli italiani il cambiamento del Paese. Per questo ritengo che non vi è alcuna possibilità che vinca il no".

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