A Prato convegno sul rapporto Banca-Impresa dopo la crisi

A Prato convegno sul rapporto Banca-Impresa dopo la crisi

Organizzato dall'Unione Commercianti e da BGS & Partners, vuole essere un momento di valutazione dello stato dell'arte di imprese del commercio, dei servizi e del turismo e di riflessione sui bisogni del settore, in particolare del credito.

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24 marzo 2010
DOMANI A PRATO UN CONVEGNO NAZIONALE

L’ultima indagine dell’Osservatorio Credito Confcommercio, riferita al quarto trimestre 2009, ha messo in luce che se è vero che la crisi ha colpito ovunque, a Nord commercio, servizi e turismo cominciano a risalire la china, mentre al Centro e nel Meridione non si vede ancora la luce. Una situazione che, di riflesso, ha intaccato anche il rapporto tra aziende e banche traducendosi in una stretta del credito, che in molti casi ha rallentato gli investimenti.

Anche di questo si è parlato al convegno nazionale “Il rapporto banca-impresa dopo la crisi” organizzato da Unione Commercianti di Prato e BGS & Partners. Un momento di valutazione dello stato dell’arte di imprese del commercio, dei servizi e del turismo, di riflessione sui bisogni del settore per resistere all’ondata di crisi che viene ancora percepita in maniera forte.

Soprattutto riguardo gli aspetti del credito. I dati forniti dall’Osservatorio dicono che nel quarto trimestre 2009 il 51,3% delle aziende è riuscito a farcela da solo, mentre il 33,1% ha riscontrato difficoltà e il 15,7 ha dovuto alzare bandiera bianca. Nel centro Italia, il 43,4% delle imprese ha faticato o addirittura non è riuscita a far fronte al proprio fabbisogno finanziario. La domanda di credito ha trovato sbocco al Nord dove, rispetto ad una media nazionale del 24,1%, sono state quasi il 33% le imprese che hanno chiesto di ottenere o rinegoziare un fido. Va in un’altra direzione il dato del centro Italia, dove la percentuale del 15,4% è praticamente uguale a quella registrata nel Sud. La lettura del dato è semplice: o le imprese non investono più, o non sono in grado di trovare le condizioni per presentarsi ad un istituto di credito.

Quando è stato concesso o rinegoziato, il fido ha interessato quelle aziende che si sono presentate alla banca tramite Confidi, la società di Confcommercio che gestisce la richiesta di credito delle aziende e che è in grado di dare garanzie aggiuntive. Le domande di credito accolte sono state il 62,7%, respinta quella del 16,2 per cento. Ma mentre il Nord resta in linea con quest’ultimo dato, il centro Italia supera tutte le altre zone con il 22,7 per cento di domande respinte (12,8 al Sud).

Ma è il costo dei finanziamenti, ovvero il tasso di interesse, ad essere percepito dalle imprese come peggiorativo: il 15,5% ritiene che le condizioni si siano infatti inasprite, l’80,7 che l’andamento è rimasto stabile, il 3,9 che è migliorato.

Nota dolente anche il costo dei servizi bancari che ha avuto miglioramenti solo per lo 0,8% delle imprese, mentre è peggiorato per il 14,4 ed è rimasto stabile per l’84,8.       

 

 

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