A Ragusa nasce il comitato per la logistica e il trasporto

A Ragusa nasce il comitato per la logistica e il trasporto

La creazione del nuovo organismo è propedeutica alla nascita della rappresentanza dei trasporti che intende riprodurre, a livello provinciale la buona pratica nazionale di Conftrasporto. Le tecnologie elettroniche e il futuro del commercio, confronto a Ragusa.

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3 aprile 2018

E' nato in seno a Confcommercio Ragusa il nuovo comitato per la logistica e il trasporto. E' formato da Luca Salamone, Reggina Corallo, Wally Scerra, Guglielmo Puzzo, Giovanni Busacca e Sergio Noto. A tenere a battesimo il nuovo organismo il presidente provinciale di Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, con il direttore Emanuele Brugaletta. La creazione del comitato è propedeutica alla nascita della rappresentanza dei trasporti che intende riprodurre, a livello provinciale la buona pratica nazionale di  Conftrasporto, d'intesa con gli uffici confederali. "Anche in questo settore – sottolinea il presidente Manenti – c'è parecchio da fare e numerose sono le richieste che abbiamo ricevuto da parte di operatori del settore che intendono associarsi. Siamo convinti di avere individuato le persone giuste per accompagnare il percorso che ci traghetterà verso la nascita di un nuovo soggetto che si prefigge di garantire risposte di un certo tipo. Vogliamo andare avanti con la consapevolezza che sarà possibile, pure in tale comparto, venire incontro alle legittime esigenze di chi richiede operatività specifica. Non ci sono dubbi sul fatto che si potrà procedere nella maniera dovuta in un ambito, quello della logistica e del trasporto, che può fornire ricadute operative importanti per la crescita e lo sviluppo del territorio a livello locale, così come è già accaduto in passato".

 

Le tecnologie elettroniche e il futuro del commercio, confronto a Ragusa

I negozi e gli esercizi commerciali sono destinati all'estinzione per colpa del commercio elettronico e degli acquisti online, oppure esistono nuove vie da percorrere e opportunità da cogliere? Questo lo stimolante interrogativo emerso nel corso dei lavori del workshop "Commercio tradizionale: esiste ancora un futuro?", promosso il 9 aprile scorso da Confcommercio Ragusa con la collaborazione di Commerfidi, Imbastita Business Campus e dell'Ordine provinciale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. A rendere l'evento particolarmente interessante è stata non solo la sua attualità ma anche l'ampiezza dei punti di vista presi in esame (strategie di web marketing, normativo, fiscale e tributario) e la qualità degli interventi dei vari relatori. Dopo i saluti introduttivi del vicepresidente del consiglio di amministrazione di Commerfidi, Antonio Prelati, la parola è passata a Mauro Baricca, imprenditore, formatore, direttore commerciale di Imbastita Business Campus, che si è soffermato sul commercio tradizionale, concentrandosi sui cambiamenti che negli ultimi anni hanno investito il mercato e sulle opportunità che la digital disruption schiude ai commercianti e alle piccole imprese, purché in grado di padroneggiarne le logiche e gli strumenti. La sopravvivenza del commercio tradizionale passa anche attraverso una più attenta regolamentazione, rispetto delle leggi e maggiori controlli. Ne ha parlato Daniele Russino, presidente provinciale di Federazione Moda Italia che riunisce le attività al dettaglio e all'ingrosso nel settore tessile e dell'abbigliamento-pelletteria. Esiste, peraltro, una disparità di trattamento tra le piccole attività e colossi multinazionali che, grazie a normative internazionali compiacenti, pagano tasse irrisorie pur realizzando enormi profitti. Della questione si è occupato Maurizio Attinelli, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Ragusa. I lavori sono stati moderati da Giorgio Moncada, presidente della sezione Ascom di Modica. Le conclusioni sono state affidate al presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti. "E' già nata – ha affermato – una nuova figura che è quella del commerciante online, che dispone di un vasto portafoglio di prodotti ed è in grado di presentare al meglio le sue merci, riconoscendo rapidamente le esigenze dei suoi clienti grazie alla gestione dei loro dati. Quindi in questo contesto economico turbolento ritengo che si possa affermare che stiamo vivendo un'epoca che genererà assai rapidamente forti tensioni. Sostengo che debba intervenire la politica, investendo maggiormente nella formazione, inserendo la digitalizzazione come materia di insegnamento, ciò che oggi non appare nel nostro sistema formativo in Italia". "Quindi – ha aggiunto Manenti – per un piccolo imprenditore la cosa importante è occuparsi seriamente della tematica dei mutamenti tecnologici, leggere molto e tenersi informato. L'imprenditore deve chiedersi continuamente cosa possono rappresentare per il suo modello operativo i nuovi prodotti tecnologici che il mercato digitale mette a disposizione. Restare sul mercato, perciò, d'ora in poi dipenderà anche dalla velocità di reazione di noi piccoli imprenditori di fronte ai cambiamenti portati dalla digitalizzazione".

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