A Roma la protesta dei balneari

A Roma la protesta dei balneari

Manifestazione-dibattito presso il Palazzo dei Congressi all'Eur, dal titolo "Confiscare 30.000 imprese balneari serve all'Italia?". Borgo (Sib): "chiediamo al governo di garantire un futuro alle nostre imprese".

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17 aprile 2012

''Il turismo è all'asta. Il governo dov'è?''. ''Non dimenticheremo mai quello che fate a noi e alle nostre famiglie''. Sono alcuni degli slogan di protesta dei balneari aderenti a Sib-Confcommercio,
Fiba-Confesercenti, Assobalneari-Confindustria e Balneatori-Cna che si sono riuniti a Roma in una manifestazione-dibattito per sollecitare gli amministratori a promuovere una deroga alla direttiva comunitaria "servizi", nota come Bolkenstein. Secondo la direttiva europea, a partire dal 2016 le concessioni balneari non potranno più essere rinnovate automaticamente ma saranno oggetto di un bando pubblico al momento della scadenza. Gli imprenditori hanno manifestato il proprio dissenso e la preoccupazione per il futuro di attività familiari tramandate di generazione in generazione. La direttiva, infatti, rende incerto il futuro degli attuali esercenti di 30.000 imprese e di un personale addetto pari a 400.000 unità: i balneari credono che l'unicità delle spiagge italiane rispetto agli altri Paesi meuropei renda necessaria la richiesta di una deroga, nsottolineando anche che con l'asta delle concessioni ci sarebbe il pericolo dell'infiltrazione della criminalità organizzata. ''Le migliaia di imprenditori che sono giunti da tutta Italia, le centinaia di sindaci, i rappresentanti delle Province
e delle Regioni che sono qui - ha detto Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) - danno molto significato alla necessità di dare futuro alle imprese balneari italiane. Chiediamo al Governo di garantire questo settore strategico per il turismo e l'economia italiana
attraverso una proposta entro fine giugno''. Tra i sindaci, il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, ha detto di voler inserire l'emergenza balneare nell'ordine del giorno del Consiglio direttivo dell'Anci e di voler mobilitare tutti i sindaci per premere sul Governo e su Bruxelles.


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