A Torino cauto ottimismo per i saldi

A Torino cauto ottimismo per i saldi

Secondo i calcoli dell'Ascom, sotto la Mole le vendite dovrebbero creare un giro d'affari di circa 136 milioni, 4 in più rispetto al 2010. In media ogni nucleo familiare dovrebbe spendere circa 340 euro (330 l'anno scorso).

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3 gennaio 2011

Nel loro complesso i saldi invernali 2011 dovrebbero creare, sotto la Mole, un giro d'affari di circa 136milioni di euro, 4 in più rispetto a quelli ipotizzati per i saldi d'inizio anno 2010. In media, a Torino ogni nucleo familiare si calcola infatti che quest'anno dovrebbe spendere circa 340 euro (contro i 330 ipotizzati l'anno scorso) per abbigliamento e accessori a prezzi scontati. Sono queste le stime ipotizzate dalle categorie dell'Abbigliamento (il settore più coinvolto nel discorso "saldi") aderente all'Ascom torinese, dopo un Natale decisamente da dimenticare, il terzo consecutivo chiuso con bilanci assai poco lusinghieri che, nei casi migliori, si sono attestati quest'anno a un meno 5-6% rispetto al già critico Natale 2009. "Si tratta di un dato ritagliato su misura per Torino e la sua provincia - spiega Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom di Torino e provincia - poiché le cifre possono essere certamente diverse in altre aree piemontesi contraddistinte da un benessere più generalizzato e da un maggior potere d'acquisto da parte delle famiglie, dove il Natale è andato, per l'abbigliamento, sicuramente meglio e anche i saldi possono dunque prevedersi a livelli di spesa leggermente più alti rispetto a quelli del Torinese". In tutti i casi la grande kermesse invernale del "prezzo scontato" si inizia, a Torino ed in molti Comuni della provincia, giovedì 6 gennaio per concludersi giovedì 3 marzo 2011: otto settimane che prendono il via con la Befana e che si spera possano dare un po' d'ossigeno al settore, dopo mesi e mesi di basso profilo per la complessiva grave situazione della nostra economia e per le conseguenti preoccupazioni che hanno indubbiamente frenato la fiducia e la voglia di spendere dei consumatori.
"L'ampia offerta di merce invenduta e 'di stagione' accompagnata a sconti certamente più che interessanti - continua Maria Luisa Coppa - ci porta a formulare previsioni abbastanza ottimistiche sull'andamento dei saldi invernali 2011, pur non dimenticandoci di un andamento dei consumi che resta mediamente ancora piuttosto stagnante. Come Ascom è inoltre nostra ferma convinzione che l'attuale sistema-saldi meriterebbe comunque un'attenta riflessione rispetto alla necessità di uniformare la data di inizio su tutto il territorio nazionale, così come già accade in altri paesi europei, e di posticipare l'avvio di quelli invernali almeno di due settimane per non andare a influire in modo negativo sulle vendite del Natale".

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