Acadi: "Con stop a sale giochi in Lombardia a rischio ottomila posti di lavoro"

Acadi: "Con stop a sale giochi in Lombardia a rischio ottomila posti di lavoro"

Il presidente Cardia sottolinea che "l'ordinanza della Regione mette a rischio oltre 8 mila posti di lavoro e crea un nuovo danno per le casse dello Stato. A tutto vantaggio della criminalità organizzata".

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17 ottobre 2020

L'ordinanza della Regione Lombardia che ha sospeso le attività nelle sale giochi è un colpo molto duro per il settore. "Un provvedimento che - ha sottolineato il presidente di Acadi, l'associazione concessionaria di giochi pubblici, Geronimo Cardia - desta sconforto, delusione e preoccupazione tra migliaia di imprese della regione, mettendo ulteriormente a repentaglio la tenuta di un comparto che si trova ancora in grandi difficoltà dopo la prolungata chiusura della scorsa primavera". Secondo Cardia, la decisione assunta dalla regione "è frutto più di un'impostazione ideologica che di un'attenzione alla realtà e rischia di produrre ulteriori danni per il tessuto economico della regione, mettendo a rischio oltre 8 mila posti di lavoro e creando un nuovo danno per le casse dello Stato. A tutto vantaggio della criminalità organizzata, che avrà campo libero nel soddisfare la domanda di gioco con la propria offerta illegale e non controllata".

"Appare poco chiaro - ha aggiunto Cardia - come tali disposizioni possano incentivare la discesa della curva epidemica, né si comprende il motivo per cui le attività di alcune tipologie di esercizi pubblici debbano essere sospese tout-court, pur presentando profili di rischio estremamente ridotti e garantiscono il massimo rispetto e la puntuale applicazione di tutte le norme di sicurezza previste e che gli esercizi che erogano tali servizi sono caratterizzati da rischi di assembramento nulli e da livelli di sicurezza elevati". 

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