Assonautica: Giovanni Acampora eletto presidente

Assonautica: Giovanni Acampora eletto presidente

Il presidente di Confcommercio Lazio Sud "al timone dell’Economia del Mare". Sinergia tra Assonautica, Unioncamere nazionale e Sistema camerale per il rilancio delle filiere dell’Economia del Mare.

DateFormat

26 febbraio 2021

Giovanni Acampora, Presidente della Camera di Commercio di Frosinone-Latina,  vice Presidente Unioncamere Lazio e presidente Confcommercio Lazio Sud, è stato eletto quest’oggi a Roma presidente nazionale di Assonautica. Un’elezione avvenuta all’unanimità, con la totale condivisione delle Assonautiche territoriali, del sistema camerale e di Unioncamere Nazionale. 

Il mare – ha tenuto a sottolineare Acampora – è sempre stato una delle più grandi sfide dell’uomo, spazio da conquistare e nel contempo risorsa da tutelare e proteggere; dalla risorsa mare l’uomo ricava costantemente alimenti, materie prime e anche energia. Così, il mare, presentandosi come un’importante leva sulla quale fondare parte dello sviluppo economico, deve stimolare un attento studio su tutte quelle attività che sono il frutto, o possono trovare giovamento, dalla presenza di questa risorsa”.

Prima di esporre le sue linee programmatiche, il neo presidente ha ricordato lo scomparso Presidente Malcarne, un uomo dalle grandi intuizioni, al quale ha riconosciuto il merito di aver pensato nuovi orizzonti operativi e margini di manovra per questa prestigiosa associazione. Un merito riconosciuto al Presidente Malcarne ed alla governance uscente di aver inserito nello Statuto (che comunque va rimodulato e riformato) il concetto di Economia del Mare, dal quale comincia la nuova avventura dell’Assonautica nazionale.

Guardando al paese – ha detto Acampora - l'Italia, baricentrica nel Mediterraneo, dispone di 7468 Km di coste, 15 regioni ed oltre 600 comuni bagnati dal mare (circa 20 milioni di abitanti) nonché, a livello europeo, il maggior numero di spiagge (più di 5 mila siti di balneazione sui 13 mila europei, pari al 35,8% del totale delle coste balneabili. Il turismo marino è l’ambito dove si concentra la maggior parte delle imprese della blue economy, poiché più del 40% delle imprese dell’economia del mare è costituito da quelle che operano nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione (più di 77mila imprese). Vi è poi un altro 16% circa del tessuto imprenditoriale che riguarda il settore delle attività sportive e ricreative. Il settore della filiera ittica, invece, connesso in parte al turismo per ciò che concerne la filiera “dal mare alla tavola”, è il secondo settore della blue economy per numerosità imprenditoriale e conta quasi 33.800 imprese, pari al 18,2% del totale imprese dell’economia del mare. La filiera della cantieristica navale, poi, é uno dei comparti tradizionalmente più caratteristici dell’economia del mare sui mercati internazionali, ed è formata da 27.400 imprese, quasi il 15% del totale. Assume poi un ruolo fondamentale la movimentazione marittima di merci e persone (definiti anche come “trasporti marittimi”), che comprende 11 mila imprese, pari al 6,0% del totale imprenditoriale della blue economy. Oltre 6.600 imprese operano infine nel settore della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (3,6%) e poco più di 500 in campo estrattivo marino".

L’ultimo studio sull’Economia del Mare promosso dalla Camera di Commercio in sinergia con Si.Camera, sotto l'egida di Unioncamere Nazionale (ultimi dati 2019 pre-covid), racconta come le imprese del mare sfiorino le 200 mila unità, rappresentando il 3,3% del totale complessivo dell’imprenditoria nazionale. Non solo, ma la numerosità delle imprese ha mostrato, negli ultimi cinque anni, una dinamica espansiva del +9,5%, contro un valore che non arriva al +1% per il totale dell’economia. Una forza imprenditoriale, quindi, che rappresenta un volano per la produzione economica, con il valore aggiunto prodotto dalla blue economy arrivato, prima della crisi pandemica, a circa 46,7 miliardi di euro, pari al 3,0% del totale economia, mentre il dato ’occupazionale è stato pari a 885,2 mila unità impiegato nel comparto, un dato che incide per il 3,5% sul totale dell’occupazione del Paese. Se si tiene conto della capacità di attivazione dell’intero sistema mare sul resto dell’economia, pari ad 1,9 euro per ogni euro prodotto direttamente, si arriva ad un valore aggiunto prodotto dalla filiera complessivamente considerata (produzione diretta e indiretta) di 134,5 miliardi di euro: l’8,5% del totale dell’economia italiana.”

 

Consiglio Direttivo per il prossimo quinquennio: Ciulla Andrea, Dal Buono Paolo, D’Amore Antonio, De Gioia Roberto, Del Principe Amedeo, Di Filippo Francesco, Gargano Giovanni, Lupi Enrico, Malorgio Vinicio Mauro, Masiero Marino, Pesto Fabio, Rosito Alba, Sabatini Gino e Senes Italo.

Collegio dei Revisori: Salvatore Di Cecca con funzioni di Presidente, Marco Di Nucci, Alessandro Fasciani e come membri supplenti Dario Pettinato e Maria Teresa Corrado.

Collegio dei Probi Viri: Liliana Cataldi con funzioni di Presidente, Ernesto Schiano, Paolo Gamba e membri supplenti Ferdinando D'Urgolo e Andrea Di Croce.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca