Accordo sugli aiuti, la Grecia evita il "crack"

Accordo sugli aiuti, la Grecia evita il "crack"

Alle 4 del mattino, dopo 12 ore di discussioni, i ministri delle Finanze dell'Eurozona hanno raggiunto un accordo per il via libera al secondo programma di aiuti pubblici da 130 miliardi di euro.

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20 febbraio 2012

Un accordo senza precedenti per scongiurare il default e per preservare la stabilita' finanziaria
della Grecia e di tutta l'eurozona. Al termine di una maratona negoziale durata 13 ore, avviata in un clima di ottimismo e proseguita tra difficolta' e trattative sempre piu' difficili, i ministri delle Finanze dell'eurozona hanno trovato un'intesa per concedere ad Atene il secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro necessario per evitare il suo fallimento. "Abbiamo raggiunto un ampio accordo sul nuovo programma per la Grecia e sul coinvolgimento del settore privato che portera' ad unasignificativa riduzione del debito ed aprira' la strada ad una somma senza precedenti per nuovo finanziamento ufficiale per assicurare il futuro della Grecia nell'area euro", ha annunciato in una conferenza stampa poco dopo le 5 del mattino il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. In cambio, ha spiegato il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn, Atene ha accettato il rafforzamento della sorveglianza sull'attuazione delle misure di austerity, cosi' come richiesto da Olanda e Germania. "Il piano di salvataggio della Grecia - ha detto Rehn - si basa su una stretta condizionalita': si prevede di rafforzare la sorveglianza su Atene e di imporre una presenza permanente della missione in loco della Commissione europea" incaricata di verificare l'attuazione delle misure per rimettere in ordine le finanze pubbliche. In base all'accordo raggiunto a Bruxelles, il debito greco sara' ridotto entro il 2020 dall'attuale 160% al 120,5%, lo 0,5% in piu' dell'obiettivo finora fissato, ma che si riteneva non sarebbe piu' stato centrato solo con i 130 miliardi del pacchetto. Per questa ragione, i creditori privati sono stati chiamati ad uno sforzosupplementare, accettando dopo negoziati durissimi e pressioni fortissime una perdita del 53,5% (finora era del 50%) del valore nominale dei bond greci in loro possesso. Nell'accordo per salvareAtene e' intervenuta anche la Bce. Secondo quanto si legge in una nota dell'Eurogruppo diffusa al termine della riunione, la Banca centrale europea trasferira' i suoi profitti sui bond greci acquistati negli ultimi due anni nell'ambito del 'securities market program' alle banche centrali nazionali, che a loro volta li passeranno ai governi perche' possano trasferirli ad Atene "per migliorare ulteriormente la sostenibilita' del debito pubblico greco". Tutti i Paesi membri dell'eurozona hanno poi accettato "un'ulteriore riduzione retroattiva dei tassi di interesse" del prestito alla Grecia, che, riferisce l'Eurogruppo, ha accettato di creare "un meccanismo che consenta un migliore monitoraggio" dei finanziamenti ottenuti e di quelli "generati all'interno": si tratta
di quel conto bloccato su cui da settimane insisteva la Germania, sul quale Atene dovra' versare gli interessi sui nuovi prestiti, destinati prioritariamente a ripagare il debito.

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