Per le tv locali un freno allo sviluppo della qualità tecnica

Per le tv locali un freno allo sviluppo della qualità tecnica

Aeranti-Corallo denuncia il ritardo nella transizione al DVB-T2: "con le attuali trasmissioni in DVB-T/MPEG-4 spazi radioelettrici troppo ridotti per poter trasmettere con qualità tecnica".

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28 aprile 2023

Negli Stati Uniti è in corso il “NAB Show”, la più grande fiera di tecnologia elettronica professionale dedicata al broadcasting. Le numerose anticipazioni delle aziende dicono che saranno moltissime le proposte tecniche utili ad un salto di qualità della produzione e diffusione dei contenuti audiovisivi. La tecnologia sempre più basata su protocollo IP, oltre tutto, rende queste scelte tecnologiche particolarmente accessibili.

Per diffondere contenuti audiovisivi pregiati, in alta definizione, è però indispensabile disporre di una capacità trasmissiva adeguata, che per legge anche le imprese televisive italiane locali dovrebbero avere, ma così ancora non è a causa dei ritardi nella piena attuazione della normativa. In particolare, nell’ambito del recente passaggio della cosiddetta banda 700 dalle trasmissioni televisive ai servizi di comunicazione mobile di larga banda, le tv nazionali hanno dovuto dismettere una parte delle proprie reti, mentre le tv locali hanno dismesso tutte le loro reti. Conseguentemente, le tv locali possono ora diffondere i propri programmi in spazi frequenziali molto ridotti. Si tratta di una transizione attuata in base al nuovo piano delle frequenze emanato dall’Agcom, basato sulla tecnologia DVB-T2.

“L’uso di tale tecnologia con le codifiche più avanzate (HEVC), come previsto dalla legge di bilancio 2018, consentirebbe infatti, alle tv locali – sottolinea Aeranti-Corallo - di trasmettere programmi con buona qualità tecnica (anche in HD), seppure in spazi trasmissivi più limitati. Diversamente, ad oggi, le trasmissioni stanno ancora avvenendo con l’originaria e ormai obsoleta tecnologia DVB-T utilizzando la compressione MPEG-4 in luogo della originaria MPEG-2”. Tutto ciò “se da una parte consente alle tv nazionali (che dispongono, attraverso le rispettive reti, di quantità di capacità trasmissiva adeguata) di trasmettere, comunque, con buoni livelli di qualità tecnica, allo stesso tempo non permette altrettanto alle tv locali, stante la limitatezza degli spazi radioelettrici complessivamente previsti per le stesse. Il ritardo nella adozione del DVB-T2 viene giustificato da alcuni operatori nazionali dalla circostanza che una parte rilevante di utenza non sarebbe ancora dotata di ricevitori (tv e/o decoder) idonei alla ricezione DVB-T2/HEVC”.

Cosa chiede Aeranti-Corallo

“Aeranti-Corallo ritiene che debbano essere avviate al più presto le trasmissioni DVB-T2/HEVC in quanto con le attuali trasmissioni in DVB-T/MPEG-4 l’emittenza televisiva locale ha spazi radioelettrici troppo ridotti per poter trasmettere i programmi con adeguata qualità tecnica. Tale situazione sta causando gravi danni al nostro comparto con evidenti ricadute in termini occupazionali e di pluralismo informativo”, sottolinea il coordinatore Marco Rossignoli.

“Per questo – ha proseguito – riteniamo che debba essere fissata al più presto e, comunque entro il 2023, la data per il passaggio dell’intero sistema televisivo nazionale (tv nazionali e tv locali) alla tecnologia DVB-T2/HEVC. Solo in questo modo ci sarà una accelerazione della vendita dei televisori e dei decoder idonei alla ricezione della nuova tecnologia. Occorre peraltro rilevare che negli ultimi anni c’è comunque già stato un forte sviluppo del mercato delle smart tv che sono predisposte anche per la ricezione DVB-T2/HEVC. Con lo sviluppo della nuova tecnologia trasmissiva le tv locali saranno stimolate a effettuare investimenti al riguardo, con conseguenti nuove opportunità per l’utenza”.

Leggi anche l'articolo dedicato al bonus decoder, rottamazione tv e decoder "a casa"

 

Settore radiofonico locale, rinnovato l'accordo tra Aeranti-Corallo e Associazione Radio Frt con Lea – Liberi Editori e Autori

Aeranti-Corallo e l’Associazione Radio Frt di Confindustria Radio Tv hanno definito, a conclusione di una articolata trattativa, il rinnovo, per il periodo primo gennaio 2023–31 dicembre 2025, dell’accordo quadro con la collecting LEA – Liberi Editori e Autori, per la concessione della licenza di opere musicali ai fini del loro sfruttamento nell’ambito dell’attività radiofonica locale. Il precedente accordo quadro era scaduto a dicembre 2022. Il nuovo accordo quadro prevede particolari agevolazioni per coloro che stipulano il rinnovo entro il 31 maggio 2023.

È stata inoltre, prevista un'pposita piattaforma online per l’acquisto diretto delle licenze da parte delle emittenti radiofoniche locali con fatturati più ridotti. 

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