Aires: in calo vendite elettronica ed elettrodomestici

Aires: in calo vendite elettronica ed elettrodomestici

Secondo le prime stime dell'Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati, il calo è di circa il 10 per cento in valore rispetto allo stesso mese 2010.

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28 dicembre 2011

Il mese di dicembre conferma il calo dei consumi in tutto il comparto di elettronica ed elettrodomestici. Secondo le prime stime di Aires, l'Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati, e' di circa il 10% in valore rispetto allo stesso mese 2010. La contrazione, gia' annunciata da un primo semestre 2011 che ha visto un andamento del fatturato complessivo al consumo per i beni tecnologici semidurevoli in calo del 6,2%, viene confermata nella rilevazione delle prime 3 settimane di dicembre e di questi ultimi giorni. Secondo i dati Aires rispetto allo stesso periodo 2010 gli elettrodomestici bianchi segnano un -12%, Tv e audio (malgrado
l'arrivo del digitale terrestre in molte regioni) -14%, Smartphone, tablet e PC sono sostanzialmente stabili, i piccoli elettrodomestici -5%. Nel calo generalizzato, situazioni molto differenziate a livello
geografico. Il centro e il sud sono risultati meno penalizzati per l'effetto del passaggio al digitale in Toscana, Umbria, Marche e per un'economia meno legata alla produzione industriale. La performance dei beni semidurevoli risulta piu' negativa delle gia' deludenti previsioni formulate dall'Istat sull'andamento generale dei consumi nel 2011 (una crescita inferiore allo 0,8% a fine anno
rispetto al saldo 2010). L'analisi settoriale di GfK rivela che il brusco calo di vendite di quest'anno e' dovuto anche al venir meno di alcune condizioni che hanno sostenuto il mercato nella prima meta' del 2010 e che non sono state compensate dall'andamento, pur relativamente positivo in volumi, dei prodotti di punta del settore (come smartphone, tablet, notebook e accessori). Fra questi fattori hanno pesato certamente l'aumento dell'Iva, il peso anche psicologico delle diverse manovre economiche e della congiuntura complessiva che deprime le spinte ai consumi, le spinte deflazionistiche che tendono a far postporre le spese delle famiglie.

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