ALBERGHI: PIU' SEMPLICITA' PER ASSUMERE E PER L'ACCESSO AL CREDITO

ALBERGHI: PIU' SEMPLICITA' PER ASSUMERE E PER L'ACCESSO AL CREDITO

"Creare un posto di lavoro nel turismo costa 6 volte meno che nell'industria. Però questa opzione viene troppo spesso scartata". Questo l'assunto che ha dato il via al convegno "Turismo Sviluppo Occupazione" organizzato dalla Federalberghi-Confturismo.

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11 novembre 2002
Genova, 9 novembre 2002

Tre richieste al Governo: detraibilità dell’Iva, incentivi assunzioni, aumento promozione

 

“Creare un posto di lavoro nel turismo costa 6 volte meno che crearlo nell’industria. Però questa opzione viene troppo spesso scartata”. Questo l’assunto che ha dato il via, nell’ambito della 35° edizione di Tecnhotel-Hospitality, in programma nei padiglioni della Fiera, al convegno “Turismo Sviluppo Occupazione” organizzato dalla Federalberghi-Confturismo.

Al convegno hanno preso parte Massimo Caputi Amministratore Delegato Sviluppo Italia, Anna Castellano Assessore alla Comunicazione e alla Promozione della città del Comune di Genova, Giampiero Proia Presidente Italialavoro, Maurizio Scajola Direttore Dipartimento Turismo Regione Liguria e Stefano Stefani Sottosegretario del Ministero delle Attività Produttive.

“Secondo i dati dell’Inail -ha proseguito nella sua relazione introduttiva il presidente della Federazione, Bernabò Bocca- siamo il settore che assume di più, nonostante quest’anno abbiamo assunto 25 mila persone in meno a causa della crisi economica che interessa il mondo intero.“Ma saremmo sicuramente riusciti a fare di meglio se, per esempio, -ha aggiunto Bocca- avessimo ottenuto una armonizzazione dell’Iva che in Italia per gli alberghi è al 10% mentre in Spagna è al 7% ed in Francia del 5,5%.“Noi comunque ci battiamo per una politica economica che punti allo sviluppo del tessuto delle piccole e medie imprese. Ma per fare ciò, -ha proseguito Bocca- gli alberghi devono potersi dotare di meccanismi che favoriscano l’accesso al credito di medio lungo termine, la diffusione di strumenti finanziari innovativi e la possibilità di accedere ai mercati finanziari per approvvigionarsi di capitali da legare a lungo periodo alla gestione senza modificare l’assetto proprietario e il governo dell’impresa.

“Da qui le nostre richieste al Governo ed al Parlamento -ha concluso il Presidente della Federalberghi-Confturismo- che si sostanziano in tre misure:

·         la detraibilità dell'Iva per il turismo congressuale;

·         gli incentivi per l'assunzione della manodopera, anche con contratto a tempo determinato;

·         l’incremento significativo delle risorse per la promozione dell’immagine Italia nel mondo.

A queste sollecitazioni ha replicato il Sottosegretario Stefani che ha ricordato come “gli attentati dell’11 settembre 2001 abbiano rappresentato una svolta epocale per l’economia mondiale, innescando una crisi per il turismo che solo adesso sembra avviarsi a conclusione”. Cosa possono fare lo Stato e le imprese turistiche per accelerare la ripresa?. “Le imprese debbono investire -ha concluso Stefani- per riqualificare ulteriormente l’offerta, mentre lo Stato deve finanziare la promozione del prodotto turistico nazionale”.

In questo contesto sinergico Stato/imprese si colloca, con la sua attività, Sviluppo Italia che per bocca del proprio Amministratore Delegato, Caputi, ha teso a sottolineare come “l’Italia turistica sia molto richiesta dagli investitori esteri. La nostra missione è di accelerare le procedure burocratiche e di abbattere i valori immobiliari dei terreni o degli edifici adibiti a scopi turistici, per consentire un ritorno accelerato dell’investimento, rendendo più appetibile l’investimento medesimo”.

“Sul fronte del mercato del lavoro -ha di seguito evidenziato Proia- la legge di riforma in discussione al Parlamento va sicuramente in una direzione congeniale per il turismo, in quanto tende a far emergere quelle forme di lavoro intermittente, occasionale, stagionale che sono specifiche del settore”.

Concludendo i lavori sia Scajola sia Castellano hanno posto evidenza alla necessità per le Regioni e per le grandi città italiane di dotarsi di prodotti in grado di attirare turismo e produrre occupazione.“I sistemi turistici locali dovranno essere gli strumenti chiave per le Regioni per fare del turismo il vero volano dell’economia territoriale” ha precisato Scajola, supportato da Castellano che ha affermato come “solo grandi eventi culturali, organizzati nelle grandi città, possono costituire quell’elemento in più per qualificare l’offerta dell’Italia, delle Regioni e dei Comuni”.

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