Sicurezza privata, la burocrazia "paralizza" il settore

Sicurezza privata, la burocrazia "paralizza" il settore

Cresce la domanda di vigilanza armata, ma mancano 15.000 addetti. Iter troppo lenti per l’abilitazione delle guardie giurate: servono riforme urgenti.

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4 giugno 2025

Il settore della sicurezza privata lancia un grido d’allarme: mentre in tutta Italia, e in particolare in Lombardia, cresce in modo costante la domanda di servizi di vigilanza armata, il comparto rischia una paralisi a causa delle lungaggini burocratiche che bloccano l’ingresso di nuove risorse operative. "Oggi in Italia sono attivi oltre 50.000 addetti alla vigilanza armata – spiega Paolo Uniti, Segretario Generale di Confedersicurezza Confcommercio – ma ne servirebbero almeno 65.000 per rispondere efficacemente alla richiesta attuale. Il problema non è solo trovare le persone giuste: è renderle operative nei tempi necessari". Il nodo principale resta infatti quello delle autorizzazioni, che rallenta l’intero processo di inserimento del personale. Marco Stratta, Direttore dell’associazione, sottolinea la gravità della situazione: "Dal momento dell’assunzione possono servire dai 90 giorni fino a sei mesi per abilitare una guardia particolare giurata. È un sistema che mostra tutta la sua inadeguatezza e che va riformato radicalmente"». La denuncia è chiara: con iter così lenti, le imprese del settore non solo non riescono a rispondere alla domanda crescente, ma rischiano di non riuscire nemmeno a coprire il normale turnover del personale. Le ricadute? Servizi a rischio per cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni. "Occorre un intervento normativo immediato – concludono Uniti e Stratta – per evitare il collasso di un sistema fondamentale per la tutela del territorio. In un momento storico in cui la sicurezza è sempre più centrale, non possiamo permetterci di essere frenati da norme obsolete e tempi amministrativi fuori controllo".

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