Altagamma: crisi finita, ripresa in vista

Altagamma: crisi finita, ripresa in vista

Nel 2010 il settore del lusso è completamente uscito dalla crisi, tornando su livelli superiori all'anno record del 2007. Questa l'indicazione che emerge dal Monitor Altagamma sui mercati mondiali.

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3 maggio 2011

Se in generale l'andamento dei consumi stenta a mostrare segni di ripresa, per l'alta gamma
la crisi è decisamente già alle spalle e il mercato gira a pieno regime. E' quanto emerge, in sintesi, dai dati diffusi da Fondazione Altagamma, con una presentazione online sul sito www.altagamma.it, sull'andamento di tale segmento nel mondo, nel 2010 e nei primi mesi del 2011.
Dopo la lunga contrazione del mercato originata dalla crisi finanziaria americana del 2008, il 2010 ha sancito la completa ripresa del segmento alta gamma, con un ritorno a livelli superiori rispettoall'anno record 2007. Il Monitor Altagamma sui Mercati Mondiali, realizzato da Bain&Co in collaborazione con Fondazione Altagamma e aggiornato a Maggio 2011, ha infatti stimato un giro d'affari che nel 2010 ammonta a 172 miliardi di Euro, con una crescita del 12% rispetto al 2009, annus horribilis del mercato di alta gamma. Le previsioni per il 2011, riviste in crescita rispetto a ottobre 2010 e considerato il cambio a tasso costante, indicano una crescita del mercato dell'8%, per complessivi 185 miliardi di Euro. Gli Stati Uniti si confermano di gran lunga il primo
mercato, con 48,1 miliardi di euro, seguiti dal Giappone (18 miliardi) incalzato tuttavia dalla Grande Cina (Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan) che raggiunge quota 17,6. In Europa, l'Italia e' il primo mercato, con 16.6 miliardi di Euro, seguita dalla Francia (12,6). Relativamente al sell-out, i mesi Febbraio e Marzo 2011 hanno registrato un aumento in doppia cifra rispetto all'anno
precedente, mentre per quanto riguarda il sell-in i punti vendita hanno gia' piazzato ordini molto consistenti per la Primavera-Inverno 2012, in particolare per accessori, pelletteria, orologi e gioielli.E' sui nuovi mercati che le imprese di alto di gamma focalizzeranno i loro sforzi nei prossimi 2-3 anni: la crescita in Russia, dove e' in corso un cambiamento continuo dello stile di vita, e' prevista tra il 5% e il 10% annuo; in Medio Oriente la crescita (stima tra il 10% e il 12%) e' guidata dall'apertura di nuovi punti vendita, in Brasile (tra il 10% e il 15%) dai forti investimenti dei brand internazionali (anche in vista dei Mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016). La veloce crescita della ricchezza in Cina e' il propellente sia per le vendite negli store esistenti, sia per l'apertura di nuovi punti vendita. Per quanto riguarda le previsioni sui vari comparti, sono in netta crescita le previsioni per l'abbigliamento (+10% nell'anno, sul 2010), grazie alle ottime performance di vendita sia della donna che dell'uomo, del cosiddetto Hard Luxury (gioielleria, orologi, penne, ecc..), con un + 11,5%, e del comparto Pelle e Accessori, che rispetto all'8% stimato sei mesi fa, prevede ora un piu' deciso balzo in avanti del 12,5%. Più contenuta la crescita prevista per l'Art de la Table (+ 3,8%), uno dei settori piu' duramente colpiti dalla crisi, e per il comparto Profumi e Cosmetica, con una stima del +6,5%. Tutti i principali mercati sono previsti in crescita, con tassi piu' alti rispetto alle previsioni 2010, ad eccezione di Giappone e Medio Oriente.Il Giappone, di cui si stima un ribasso del 9,0% sull'anno, vede aggiungersi alla cronica stagnazione economica in corso dal 2006, l'ulteriore contrazione dei consumi dovuta al terremoto dell'11 marzo, che si stima proseguiranno fino all'inizio del terzo trimestre 2011. La diminuzione del turismo giapponese è tra le possibili cause anche della revisione al ribasso delle stime sui
consumi in Medio Oriente, che pur passando da una previsione dell'11,5% di ottobre 2010 ad una del 7,0%, resta comunque di segno positivo. Per l'Europa previsioni in rialzo, dal 5,5% al 7,0%, per l'America Latina dal 10,8% al 12,5%. Conferma la capacità di ripresa rapida il Nord America, con una nuova stima di crescita nel 2011 del 9,0% (rispetto al 6% di ottobre 2010). Asia protagonista: trainata dalla Cina, vede lievitare la previsione di crescita da un gia' ottimo 15,8% ad un roboante 20,0%. L'aumentato livello della concorrenza è invece tra le principali cause della revisione al ribasso della stima di crescita della marginalità delle imprese: nonostante la crescita complessiva dei consumi, l'EBITDA passa dal 15,0% al 13,0%.

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