Alto Adige e Trentino concordano la politica commerciale

Alto Adige e Trentino concordano la politica commerciale

Incontro tra il nuovo assessore provinciale trentino al commercio e turismo, Roberto Failoni, e i vertici dell'Unione commercio turismo servizi Alto Adige. Moser: "siamo convinti dell'utilità di vederci in futuro su base regolare per discutere di diversi temi condivisi". Estensione dei contratti stagionali, preoccupa l'atteggiamento dei sindacati.

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20 maggio 2019

Lo sviluppo urbano e territoriale, le aperture domenicali e festive, il commercio di vicinato e la collaborazione con il turismo sono stati i temi al centro di un incontro tra il nuovo assessore provinciale trentino al commercio e turismo, Roberto Failoni, e i vertici dell'Unione commercio turismo servizi Alto Adige, il presidente Philipp Moser e il vicepresidente Sandro Pellegrini. Era prevista anche la presenza dell'assessore provinciale altoatesino a commercio e servizi Philipp Achammer, che però ha dovuto recarsi a Roma per un'audizione alla Camera dei Deputati sul tema delle aperture domenicali e festive nel commercio. Il colloquio, tenutosi di recente presso la sede centrale dell'Unione a Bolzano, è stato da un lato un'ottima occasione per una prima conoscenza e, dall'altro, l'opportunità di concordare riguardo alcuni temi condivisi nell'ambito della politica commerciale. Per quanto riguarda lo sviluppo urbano, hanno affermato i rappresentanti dell'Unione, l'obiettivo è rendere vivi e vitali paesi, centri urbani, centri storici o quartieri incentivandone lo sviluppo. A Trento si sta attualmente valutando di valorizzare il centro storico grazie al cosiddetto Decreto Unesco, che permette l'insediamento di particolari attività tradizionali e tipiche. Relativamente alle aperture domenicali e festive, tutti i partecipanti al colloquio hanno auspicato l'introduzione di una regolamentazione autonoma, in grado di tenere conto delle necessità di entrambe le province. È stato inoltre sottolineato il ruolo sociale del commercio di vicinato soprattutto nelle zone rurali e nelle periferie montane. Così come in Alto Adige, anche in Trentino è previsto uno speciale finanziamento per le aziende del commercio di vicinato. Si è quindi discusso anche della collaborazione tra commercio e turismo e delle esperienze registrate nelle due province. Dopo l'intervento dell'Unione, in Alto Adige il sistema di finanziamento delle locali associazioni turistiche dovrebbe essere unificato, con queste ultime che dovrebbero essere maggiormente coinvolte nello sviluppo dei centri urbani. "Siamo convinti dell'utilità di vederci in futuro su base regolare per discutere di diversi temi condivisi. Questo primo incontro può quindi rappresentare l'inizio di una buona collaborazione tra le nostre province", ha concludo il presidente dell'Unione Philipp Moser.

Estensione dei contratti stagionali, preoccupa l'atteggiamento dei sindacati

Le imprese altoatesine del commercio e dei servizi attualmente faticano a trovare personale. "La situazione è ulteriormente aggravata dall'entrata in vigore del cosiddetto "decreto dignità" dell'estate scorsa che ha modificato il regolamento dei contratti a termine": lo dichiara Sandro Pellegrini, vicepresidente dell'Unione commercio turismo servizi Alto Adige. In sostanza, la norma in questione limita fortemente l'applicazione dei contratti a termine e comporta costi più elevati per le imprese. Le aziende, che ad oggi nei mesi estivi assumevano personale a termine per gestire l'attività stagionale più intensa, non possono più farlo facilmente. "Soprattutto per i settori del commercio e dei servizi queste restrizioni sono difficili da affrontare. Alla luce della stagionalità e delle oscillazioni congiunturali le nostre imprese necessitano di strumenti flessibili", commenta Pellegrini. "Le nostre aziende hanno bisogno di una certa flessibilità per poter rispondere alle fluttuazioni economiche che comportano le stagionalità. La peculiarità della stagionalità non deve portare con se ulteriori aggravi per le attività commerciali", precisa Pellegrini. Per gestire la situazione, l'Unione ha proposto ai sindacati provinciali ASGB Commercio, Filcams/CGIL-AGB, Fisascat/SGB-CISL e UILTuCS/UIL–SGK di estendere l'applicazione dei contratti stagionali previsti dal Contratto integrativo provinciale del 2016 per 25 comuni turistici all' intero territorio altoatesino. Il modello contrattuale prevede che, accanto ai soliti contratti a termine, anche le aziende con regolare attività annuale possano stipulare contratti stagionali, per affrontare le fluttuazioni economiche. Contrariamente ai contratti a termine tradizionali, i contratti stagionali sono esonerati da limitazioni temporali e numeriche e non sono soggetti all'obbligo di causale. "Con l'estensione a tutti i Comuni si agevolerebbero le imprese consentendo loro di assumere collaboratori in modo più semplice e senza lungaggini burocratiche", spiega il vicepresidente. "Constatiamo ora con incomprensione che dopo diverse settimane di trattative i sindacati respingono la nostra proposta e non ne tengono conto. Non può essere che per paura di possibili abusi da parte di pochi si penalizzi un intero settore", dice Pellegrini. L'Unione critica questo atteggiamento della rappresentanza dei lavoratori a danno delle aziende, ma anche dei collaboratori. "Abbiamo bisogno di discussioni e soluzioni concordate. Solo così possiamo consolidare le aziende e assicurare i posti di lavoro", conclude il vicepresidente.

 

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