Anaste: "nelle strutture per anziani caos tamponi e carenze di dpi"

Anaste: "nelle strutture per anziani caos tamponi e carenze di dpi"

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6 aprile 2020

Nelle strutture per la terza età, Rsa e case di riposo, "sono state adottate tutte le precauzioni e le tecniche per evitare che il contagio da coronavirus si propagasse. Abbiamo fatto quello che il Ministero della Salute ha indicato". Lo afferma Alberto De Santis, presidente di Anaste, l'Associazione nazionale delle strutture per la terza età, che conta oltre 250 società associate. "Ci siamo mossi immediatamente appena abbiamo saputo del problema, abbiamo chiuso l'accesso alle strutture ai parenti e abbiamo lasciato la comunicazione telefonica o la possibilità di vedersi attraverso un vetro", anche se in Lombardia e Veneto si sono registrati "i problemi più grossi". In molte strutture per anziani, soprattutto al Nord, il coronavirus si è diffuso in modo violento, ma è mancata la possibilità di effettuare i tamponi per verificare i soggetti positivi al virus e indicazioni chiare sulle procedure. "E' stato un caos - continua De Santis - preferirei non parlarne". E al personale delle strutture per anziani "ancora oggi manca materiale" per la protezione individuale, come mascherine e guanti, "ma noi sopperiamo immediatamente e lo forniamo sia ai dipendenti che agli ospiti. Abbiamo acquistato noi il materiale per sopperire alle carenze". Per isolare i positivi, sottolinea il presidente di Anaste, "sono stati creati degli hub. Quando la Asl ha visto che c'erano questi problemi, abbiamo trasferito queste persone in altri ambienti, isolando le persone sane, questo può aver disorientato, ma è stato efficace". Mentre sul fronte della carenza del personale, ammalato o spostatosi in altre strutture, "ma mano che le strutture avevano problemi li abbiamo sostituiti”.

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