Ok al Def, giù le stime di crescita
Ok al Def, giù le stime di crescita
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza: il Pil è visto in aumento del 2,9% quest’anno e del 2,8% nel 2023 rispetto al +4,7% e al +2,8% indicati a settembre.
La crescita del Pil passa dal 4,7% inserita nella Nadef (la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, ndr) al 2,9% per il 2022 e dal 2,8% al 2,3% nel 2023. È scritto nero su bianco nel Def 2022 approvato dal Consiglio dei ministri, che ha preso in conto il peggioramento del quadro economico determinato in particolare in particolare dall'invasione dell'Ucraina, dall'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, dall'andamento dei tassi d'interesse e dalla minor crescita dei mercati di esportazione dell'Italia.
Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest'anno e scenderà gradualmente fino al 2,7% del Pil nel 2025. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella Nadef sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025, ciò che assicura un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di Pil per quest'anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025). Il rapporto debito/Pil diminuirà quest'anno al 147%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.