Arezzo: trovare lavoro, un'impresa possibile

Arezzo: trovare lavoro, un'impresa possibile

La Confcommercio provinciale, in collaborazione con Filcams, Fisascat, Uiltucs e l'Ente Bilaterale del Turismo, lancia un progetto pilota per favorire l'occupazione, una sfida ai giovani in cerca di prima occupazione e a chi è in cerca di nuove opportunità per ricollocarsi.

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8 maggio 2014

Trovare lavoro a trenta persone insegnando come si fa. Perché anche la ricerca di un lavoro richiede abilità specifiche; è una vera e propria arte che si può imparare. Ne è convinta la Confcommercio di Arezzo, che lancia l'ambiziosa sfida con la collaborazione dei sindacati dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, il sostegno dell'Ente Bilaterale del Turismo e la partnership del quotidiano "La Nazione". Il 13 maggio cè stato il primo step dell'iniziativa, nata come progetto pilota. Poi, dopo la selezione dei trenta candidati, si passerà alla fase operativa, che consiste in una giornata di training assistito per la ricerca del lavoro (a scelta fra lunedì 26 o martedì 27 maggio), riservata esclusivamente a chi si iscriverà all'iniziativa. Dalla stesura del curriculum alla selezione dei contatti giusti, dalla gestione delle telefonate a quella del primo colloquio, i candidati saranno aiutati passo passo nell'applicazione di tutte le tecniche che servono a lasciare una buona impressione e a farsi ricordare. Avranno a disposizione una scrivania e un pc collegato ad internet, oltre al pranzo per proseguire senza interruzioni la loro giornata di ricerca. Dovranno poi utilizzare il proprio cellulare per fare le telefonate. L'obiettivo finale è, ovviamente, stringere un contratto di lavoro per ciascuno di loro. Il format è stato ideato per la Confcommercio aretina da Antonio Bicego, psicologo ed esperto in tematiche del lavoro, e prende le mosse da un assunto di base: è vero, in Italia si fa sempre più fatica ad entrare nel mondo del lavoro. Colpa delle difficoltà che l'economia sta attraversando, colpa della mancanza di un collegamento tra scuola e imprese. Ma se fosse anche colpa di un modo sbagliato di cercare lavoro? Almeno a questo deficit culturale cercherà di porre rimedio la full immersion aretina. "La gente non trova lavoro per diversi motivi, uno dei quali troppo spesso è anche perché non lo sa cercare", spiega il direttore della Confcommercio aretina Franco Marinoni, che vorrebbe estendere il progetto a tutte le province toscane. "Oggi cercare un lavoro è diventato quasi un lavoro, che richiede competenze specifiche e diverse da quelle legate all'occupazione che si cerca. Non tutti riescono a  presentarsi nel modo migliore alle aziende, non tutti sanno scrivere un buon curriculum vitae o a far apprezzare subito le proprie qualità. Non sono cose che si imparano a scuola ed esulano dalla preparazione professionale che serve per un certo mestiere. Non basta essere competenti nel proprio settore, conoscere le lingue straniere, l'informatica o altro. Oggi, con un'offerta sempre più difficile e selettiva, serve anche sapere come si riesce ad entrare nel mercato del lavoro". La selezione dei trenta  "Indiana Jones" che si metteranno alla ricerca di un contratto di lavoro è già aperta. L'incontro del 13 maggio è libero e gratuito, mentre per partecipare alla successiva giornata di training occorre iscriversi versando la quota di 40 euro + Iva a titolo di rimborso spese. Si avrà a disposizione una postazione di lavoro, un pc collegato ad internet e un packed lunch. È richiesto l'uso del proprio cellulare, invece, per effettuare le telefonate. "Trovare il proprio ruolo nella società, anche attraverso un inquadramento lavorativo, è importante - sottolinea ancora Marinoni - è preoccupante  pensare a quanti ragazzi sotto i trenta anni, anche in provincia di Arezzo, vivono in una situazione di precarietà, non studiano e non lavorano. Per non parlare di chi un lavoro lo ha perso o di quanti  sono costretti a  barcamenarsi tra occupazioni provvisorie e instabili, senza soddisfazioni economiche né di altro genere. È uno spreco di talenti che il nostro Paese sta pagando caro. C'è  poi chi un lavoro ce l'ha già, ma vorrebbe trovarne uno diverso e migliore. Per questo d'intesa con le rappresentanze sindacali abbiamo voluto con forza questo progetto per risolvere il problema di quanti, dotati di buona volontà e di una professionalità da spendere, sono disposti a mettersi in gioco". 

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