Arresto Montante, "ora i consiglieri della Camera di Commercio si dimettano"

Arresto Montante, "ora i consiglieri della Camera di Commercio si dimettano"

Il presidente di Confcommercio Caltanissetta, Massimo Mancuso: "da anni combattiamo una governance economica del territorio rappresentata da Confindustria attraverso i suoi uomini". Sicilia sommersa dai rifiuti, Ancra: "il governo regionale dia tempi certi per un piano programma".

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24 maggio 2018

"Confcommercio Caltanissetta, già dal 2009, con la presidenza di Giovanni Guarino, ha combattuto una governance economica del territorio rappresentata da Confindustria attraverso i suoi uomini. Lo testimoniano i numerosissimi articoli di stampa che denunciavano scelte ed azioni, completamente opposte ai reali interessi delle imprese". Lo afferma Massimo Mancuso, presidente di Confcommercio Caltanissetta, che esprime apprezzamento a magistratura e forze dell'ordine per l'operazione ‘Double face' che ha portato all'arresto di Antonello Montante. "Confcommercio, nella dura opposizione ad un sistema che oggi presenta i suoi lati oscuri - prosegue Mancuso - venne completamente emarginata sino a diventare unica associazione di categoria fuori dal Consiglio Camerale. Nel tempo poche associazioni di categoria presero le distanze. Confcommercio si oppose, sin dall'inizio, anche alla costituzione di tavoli che sino ad oggi poco o quasi nulla hanno prodotto per un territorio che soffre di una crisi profonda dalla quale è difficile uscire. Certo, questa scelta radicale, ha generato una completa emarginazione e conseguenti danni alla nostra associazione ed ai suoi rappresentanti, ma ha reso libera Confcommercio da qualsiasi condizionamento", precisa Mancuso, che dal 2015 ha proseguito sulla strada tracciata dalla presidenza Guarino. "La nostra associazione si augura che la governance economica del territorio, venga interamente ricostruita ed oltre alle dimissioni del presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, Antonello Montante, invita i consiglieri della Camera di Commercio a dimettersi per dare un segnale forte, importante, chiaro di reale cambiamento e di sostegno all'operato di magistratura e forze dell'ordine. Il cambiamento - sottolinea Mancuso - deve essere nel segno della forte volontà di perseguire gli interessi delle aziende ormai allo stremo soprattutto in una provincia fragile come Caltanissetta che ha bisogno di rilanciarsi con uomini ed idee nuove, bisogna rimboccarsi le maniche e provvedere ad una faticosa ricostruzione dopo anni di malcostume e inefficienza per portare avanti uno sviluppo necessario, difficile ma non impossibile".

Sicilia sommersa dai rifiuti, Ancra: "il governo regionale dia tempi certi per un piano programma"

"Finalmente si muove qualcosa! La notizia che la IV commissione dell'Ars abbia messo mano al piano stralcio sui rifiuti della Regione, ci fa ben sperare. Ma bisogna velocemente passare ai fatti, di tempo se n'è perso già troppo. L'Europa continua a dettare le regole per la raccolta differenziata di numerosi materiali e noi non abbiamo ancora realizzato le indispensabili aree ecologiche e continuiamo ad essere sommersi dai rifiuti. Bisogna immediatamente recepire, con le norme attuative, la legge nazionale che consentirebbe di dare il via alla creazione delle micro aree ecologiche per il conferimento dei RAEE, cioè i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche" Per questo Maurizio Calaciura, presidente di Ancra Confcommercio Sicilia, ricorda che le organizzazioni di settore di Confcommercio, Confartigianato, Casartigiani e Unicoop Sicilia hanno elaborato un progetto per la creazione delle micro aree ecologiche a basso impatto ambientale, che presenteranno il prossimo 11 giugno alla Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, nel corso di una tavola rotonda,   e sono pronte a metterlo a disposizione del Governo Siciliano per far partire, così, questo efficace sistema di raccolta e riciclo dei RAEE. "La crescente diffusione di apparecchi elettronici determina un sempre maggiore rischio - dice Calaciura - anche perché questi vengono costantemente abbandonati in improvvisate discariche a cielo aperto lungo le strade, sul greto dei fiumi, da dove arrivano al mare e nelle campagne. Attraverso questa dispersione, i componenti di questo genere di rifiuti, che sono soprattutto rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio, per non parlare dei gas dei frigoriferi, entrano nella catena alimentare, tramite l'assorbimento dei terreni o la contaminazione di pesci e animali di cui mangiamo la carne. È tutto materiale dannoso per la nostra salute, cancerogeno o causa di danni permanenti al cervello o al sistema endocrino". Le apparecchiature elettroniche fanno ormai parte del nostro quotidiano e, una volta diventati RAEE, potrebbero essere lavorati e diventare nuova materia prima. Invece finiscono spesso ammucchiati per le strade e, magari, bruciati disperdendo nell'aria sostanze tossiche che ci avvelenano. "Ogni anno lasciamo sparire non si sa dove 5000 tonnellate di rame, alluminio, ferro e plastica - aggiunge Calaciura -. Senza parlare di terre rare (come cromo e cobalto, che servono per la componentistica delle schede), oro e platino, tutte dannose per il nostro organismo e per il nostro ecosistema". "Non abbiamo intenzione di mollare e di far calare l'attenzione - conclude Calaciura -. Da anni diciamo che la questione va trattata con una logica di programmazione e non di emergenza. All'assessore Angelo Pierobon diciamo che non c'è più tempo da perdere e siamo pronti a mettere a disposizione i nostri progetti e le nostre competenze purché si possa passare ad una fase attuativa nella gestione dei rifiuti".

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