Arriva il piano taglia tasse, ma oggi solo il primo ok

Arriva il piano taglia tasse, ma oggi solo il primo ok

Nel pomeriggio in Consiglio dei Ministri il via libera alla manovra sull'Irpef, della quale però dovrebbero essere approvate solo le linee guida in attesa di definire le coperture. Attesa anche per il Jobs Act e i provvedimenti su debiti della P.A., piano casa ed edilizia scolastica.

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12 marzo 2014

Arriva il piano Renzi per il taglio delle tasse. Obiettivo i redditi più bassi, quelli fino a 15mila euro, che potrebbero arrivare a intascare 80 euro in più al mese in busta paga. Oggi però il Consiglio dei ministri, convocato per le 16, non varerà un provvedimento – secondo quanto viene riferito da fonti ministeriali - ma solo le linee guida. A far rallentare il governo il nodo delle coperture, anche se da Palazzo Chigi viene spiegato come si tratti di un rinvio dovuto solo a questioni tecniche. E in serata sempre da Palazzo Chigi si è precisato che coperture per le misure che verranno approvate in Cdm ci sono, sono solide e sono circa il doppio di quelle che verranno utilizzate. Come ha evidenziato anche l'Europa, l'esecutivo ha necessità di trovare risorse strutturali e non una tantum: in dubbio quindi la possibilità di utilizzare le entrate derivanti dai minori interessi sul debito che insieme alla spending review, avrebbero dovuto costituire l'ossatura del finanziamento. "Per la prima volta – ha twittato Renzi - sarà messa nelle tasche degli italiani una significativa quantità di denaro". La principale soluzione tecnica per il taglio Irpef prevede un rafforzamento delle detrazioni per il lavoro dipendente per i redditi fino a 15.000 euro. Ma non è esclusa la possibilità di detrazioni per le famiglie e anche di un segnale di attenzione verso i lavoratori autonomi. Sull'Irap, invece, l'orientamento sarebbe quello di riconoscere alle imprese un pacchetto di semplificazioni che consentirebbero di favorire l'occupazione, magari con un bonus fiscale ad hoc. Insieme al taglio delle tasse ci sono i decreti per il piano casa e per sbloccare i debiti della Pa, ma anche le prime misure - contenute in un ddl delega - per semplificare le normative sul lavoro, prevedere il contratto di inserimento a tutele crescenti e riorganizzare gli ammortizzatori sociali. Ma vediamo in dettaglio i provvedimenti.

TAGLIO IRPEF: la scelta in favore dell'Irpef è stata fatta e gran parte delle risorse per il taglio del cuneo fiscale dovrebbe finire nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. L'ipotesi più probabile è quello di introdurre uno sconto fisso tra gli 8 e i 15 mila euro di reddito (riguarderebbe 11,5 milioni di contribuenti, il 55% dei dipendenti), per poi avviare un meccanismo di decalage fino a 55 mila euro. Lo sconto annuale aggiuntivo rispetto ad oggi si aggirerebbe sui 500 euro. Ma non è escluso che una parte dei benefici possano arrivare anche ai lavoratori autonomi; in questo caso sono due le strade: un ritocco delle detrazioni ad hoc o un intervento che alzi la franchigia ora prevista sull'Irap.

LE COPERTURE: sono in via di definizione le coperture. A regime si parla di un taglio di tasse da 10 miliardi che sarà finanziato per la maggior parte dalle risorse della spending review. Per il 2014, invece, le risorse necessarie dovranno essere minori, visto che gli sconti partiranno probabilmente da maggio. Al momento circa 5 miliardi arriverebbero dal taglio di spese, tra cui anche una sforbiciata alle spese militari e ai contestati aerei da guerra, F35. Altri 3 miliardi di risparmi arriverebbero dal calo dei rendimenti sui titoli di Stato. Non ci sarebbe al momento l'aggravio - inizialmente ipotizzato da Delrio - delle tasse sulle rendite finanziarie e nemmeno la stretta sulle pensioni di reversibilità.

JOBS ACT: Niente decreto per intervenire sul fronte del lavoro e degli ammortizzatori sociali, ma un disegno di legge delega, cioè il tradizionale strumento per realizzare una riforma. L'obiettivo è quello di una semplificazione della normativa. Si parte dall'arrivo del contratto unico di inserimento, a tempo indeterminato e a tutele crescenti ma senza le garanzie previste dall'articolo 18, almeno per i primi 3 anni. C'è poi il piano per riformare gli ammortizzatori sociali e sostituire la cassa in deroga con un sussidio di disoccupazione di tutela universale per tutti coloro che perdono il lavoro, anche per i collaboratori a progetto. Con il jobs act arriverebbe anche il nuovo codice del lavoro e una riorganizzazione delle agenzie del lavoro, finalizzata a sviluppare il progetto ''garanzia per i giovani'' lasciato in eredita dal governo Letta.

DEBITI P.A: Si punta allo sblocco di debiti della P.A verso i fornitori per 60 miliardi, con un potenziamento del ruolo della Cassa Depositi e Prestiti. Ci sono anche norme per evitare l'accumulo di ritardi nel prossimo futuro. Si pensa cioè innanzitutto all'introduzione dell'obbligo di fatturazione e di una piattaforma che consenta di sapere con certezza quando gli enti pubblici debitori pagano i loro debiti. Arriva poi un monitoraggio strettissimo con penalizzazioni - multe e anche divieto di assunzioni - per le regioni che ricevono i fondi ma poi non pagano i fornitori.

PIANO CASA DA 1,6 MILIARDI: Una cedolare al 10 per cento per gliaffitti concordati e nuovi fondi: da 270 milioni per morosità incolpevole a 200 milioni per il fondo affitti. È un complesso di provvedimenti quello previsto dal Piano Casa che porta la firma del ministro alla infrastrutture Maurizio Lupi: ''vale 1,6 miliardi'', ha spiegato. Tra le norme anche quella che consente di utilizzare fino a 10 mila euro di detrazioni per l'acquisto di mobili anche se le spese per le ristrutturazioni agevolate sono state di importo inferiore.

EDILIZIA SCOLASTICA: Renzi ha annunciato lo sblocco dei fondi presso i comuni, ora vincolati al patto di Stabilità, per ristrutturare le scuole. Sarebbero circa 2 miliardi. Non è però ancora completo il quadro degli interventi necessari: sono passati infatti solo pochi giorni dall'invio della lettera di Renzi agli 8.000 comuni per chiedere di segnalare gli interventi prioritari.

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