Ingrosso cinesi, pieno sostegno di Ascom Padova alla GdF

Ingrosso cinesi, pieno sostegno di Ascom Padova alla GdF

Il presidente Bertin: "serve un presidio costante per debellare un fenomeno che contribuisce ad impoverire il commercio cittadino".

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5 settembre 2016

"L'azione di contrasto che la Guardia di Finanza ha compiuto anche nel periodo estivo, ottenendo risultati importanti tutte le volte che ha fatto un controllo ad uno dei tanti ingrosso cinesi che operano in zona industriale, conferma due cose: la prima è che l'azione degli uomini e delle donne della GdF è meritevole perché contribuisce non solo a limitare un fenomeno ma anche a denunciarne la pericolosità sul piano economico, della salute e sociale; la seconda è che, se si vuole realmente debellare una piaga che sta diventando sempre più infetta, non c'è altra soluzione del presidio costante". Il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin, torna a ribadire una sua convinzione: solo un controllo costante di quella che lui stesso ha definito la "cittadella dell'illegalità" può mettere in crisi un commercio fasullo che diversamente continuerà a prosperare a tutto svantaggio dell'economia del territorio. "Già a suo tempo – continua il presidente dell'Ascom – ho avanzato l'ipotesi di un controllo interforze in modo così da distribuire sulle diverse forze dell'ordine un peso che sarebbe sicuramente gravoso ma che, con ogni probabilità, costringerebbe alla resa chi, all'interno di quei capannoni, sviluppa attività che di legalità non hanno nemmeno la facciata". In altre parole: togliere l'acqua a quei pesci che si nutrono di affari esentasse e contraffazione spinta. Una contraffazione, peraltro, che sembra avere riflessi molto negativi sul territorio. "Quando siamo costretti a vedere – aggiunge Bertin – che grandi marchi abbandonano la città e poi vediamo gli stessi marchi oggetto della contraffazione proliferare nei diversi ingrosso cinesi, non possiamo non collegare le due cose e lamentare, conseguentemente, un danno all'intero comparto economico cittadino, così come ci sembra da un lato curiosamente coincidente e dall'altro fortemente evocativo, che la stessa Guardia di Finanza abbia ritirato dal mercato 222.000 prodotti contraffatti o non sicuri: praticamente uno per abitante padovano". Resta, a margine della notizia, la convinzione che non ci sia sufficiente coscienza da parte dell'opinione pubblica nei confronti di un fenomeno che rimane piuttosto sottovalutato nelle sue conseguenze anche sociali visto che contribuisce alla perdita di centinaia di posti di lavoro. "Quando infine ricordiamo – conclude il presidente Bertin – che la gran parte dei prodotti ha effetti nocivi sulla salute, notiamo grande sorpresa nei consumatori purtroppo allettati dai prezzi bassi ma non altrettanto edotti delle conseguenze spesso drammatiche che certi prodotti, soprattutto destinati ai bambini, hanno sugli stessi".

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