Ascom Torino: "dai saldi un'iniezione di fiducia"

Ascom Torino: "dai saldi un'iniezione di fiducia"

Coppa:  "uno stimolo al ritorno di normalità delle imprese, delle vendite e dei fatturati in un settore che già prima dell'emergenza sanitaria aveva pagato pesantemente la crisi economica".

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24 luglio 2020

I saldi "anomali" di quest'anno, secondo l'Ascom di Torino, sono una vera e propria iniezione di fiducia, dopo il crollo del fatturato (-70%) registrato in occasione del lockdown e la lenta risalita del 20-30% nei successivi mesi di maggio e giugno, tendenza che si dovrebbe consolidare a fine agosto con un recupero delle vendite del 50% rispetto al 2019. Previsti sconti medi fra il 30 e il 50% sui prezzi. Contenuta la spesa media per nucleo familiare che si attesta su 150-200 euro, cifra ben al disotto di quella prevista nel 2019 e condizionata dalle campagne promozionali promosse da outlet e store, trenta giorni prima dei saldi. Un'occasione irripetibile quindi per i consumatori di acquistare a prezzi vantaggiosi i capi dell'ultima collezione in particolare, abiti leggeri, camice, pantaloni, costumi da bagno premiando così l'impegno e lo sforzo dei negozi e delle imprese che con pochissimi giorni di preavviso, in seguito allo spostamento della data dell'apertura dei saldi, dal primo agosto al 25 luglio, hanno preparato la comunicazione alla clientela, l'assortimento e la scontistica.

"Il clima di attesa per l'avvio dei saldi deve essere da stimolo al ritorno di normalità delle imprese, al ritorno delle vendite e dei fatturati in un settore che già prima dell'emergenza sanitaria aveva pagato pesantemente la crisi economica", dichiara Maria Luisa Coppa presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia. La decisione della Conferenza Stato Regioni di anticipare le vendite di fine stagione di una settimana ha messo in difficoltà a livello organizzativo i commercianti che avevano programmato di partire il primo di agosto. Chiediamo alle istituzioni il rispetto del lavoro delle nostre imprese in un momento di grande difficoltà economica e sociale".

 

Ascom. A Torino a rischio 15mila imprese e 40mila addetti

Nel territorio metropolitano di Torino, in base ai dati dell'Istat, sono a rischio 15.000 imprese e 40.000 addetti nel settore del terziario. Lo sottolinea l'Ascom che chiede "misure e ammortizzatori funzionali al percorso di rilancio del territorio e della sua economia". "Occorre un'azione congiunta, a livello nazionale e territoriale - sostiene Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia - facendo rete tra le istituzioni e le imprese, attraverso le organizzazioni di rappresentanza, per individuare le strategie e dare loro gambe sul territorio: abbattere la burocrazia, ridurre i costi per le imprese, rilanciare i consumi, intervenire sulla liquidità, ancora insufficiente. Chiediamo al territorio torinese un tavolo per la ricostruzione che veda gli stakeholders pubblici e privati tornare a fare squadra per vincere l'emergenza".

"E' fondamentale per questo - precisa Carlo Alberto Carpignano, direttore generale Ascom Confcommercio Torino e provincia - la leva della gestione dell'occupazione che ha visto un calo significativo di occupazione anche autonoma il 'decreto Agosto' deve allineare ammortizzatori sociali e divieto di licenziamento, per evitare di drogare il mercato del lavoro, sostenendo l'occupazione dipendente e consentendo a quella autonoma di tornare a fare impresa. Ci aspettiamo ammortizzatori sociali funzionali ai percorsi di rilancio dei consumi e dell'economia, che non irrigidiscano le regole con paletti e vincoli o con costi eccessivi".

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