Ascom Vicenza: "dimezzando le domeniche aperte meno costi e incassi invariati"

Ascom Vicenza: "dimezzando le domeniche aperte meno costi e incassi invariati"

Un test realizzato in dieci attività del settore tessile abbigliamento del Vicentino dimostra che le domeniche ''sempre aperto'' non sono un affare né per i commercianti né per i consumatori.

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3 novembre 2015

Le domeniche ''sempre aperto'' non sono  un affare, né per i commercianti, né per i consumatori. Lo conferma un test  realizzato in dieci attività del settore tessile abbigliamento del  Vicentino, compresa l'azienda del presidente provinciale di Federmoda  Confcommercio di Vicenza, Matteo Garzaro: ''ad ottobre abbiamo deciso  di dimezzare le domeniche aperte, portandole dalle 4 del 2014 alle 2  di quest' anno. Ebbene, alla fine, abbiamo realizzato praticamente gli stessi incassi, ma abbiamo risparmiato sui costi, offrendo comunque un adeguato servizio alla clientela''. Il test è servito soprattutto per verificare il comportamento dei  consumatori di fronte alle saracinesche abbassate nei giorni festivi.  ''Ci siamo assunti il rischio di andare controcorrente in un  periodo in cui l'imperativoper fare affari sembra essere il 'sempre  aperto'. Invece, siamo convinti che su questo tema, fondamentale per  il futuro del commercio, sia importante passare dalle parole ai fatti. Abbiamo monitorato giorno per giorno scontrini battuti e costi per offrire agli altri associati degli esempi concreti di cosa accade quando la domenica si resta chiusi. Il  risultato è che in questi casi aumentano le presenze di clienti il  sabato e, conseguentemente, il numero di scontrini battuti'', spiega Garzaro. "Nella settimana con la domenica aperta,  invece, si è fatto subito notare il calo di presenze del giorno  precedente''. Il risultato è che cambiando i fattori  (cioè aperto sei  giorni o sette su sette), il risultato rimane lo stesso, ''ma solo dal punto di vista del fatturato - sottolinea Garzaro - perché se  guardiamo costi e qualità della vita la differenza si nota, eccome''. Nei giorni festivi, infatti, la retribuzione del personale è  maggiorata del 30% rispetto ad una normale apertura feriale; a questo  si deve aggiungere la maggiore spesa per l' energia impiegata  nell' illuminazione, riscaldamento, eccetera. '' Personalmente - afferma ancora Garzaro - ho anche risparmiato sui costi di comunicazione  al pubblico dell'apertura del negozio la domenica''. Un ultimo  aspetto, non di poco conto, è anche il miglioramento del clima  aziendale:  ''il nostro è un lavoro dove il rapporto di cortesia,  disponibilità e di fiducia con la clientela è essenziale e rischia di  venire compromesso se il personale è stanco o demotivato. In tal  senso, conta molto aver dedicato la festa alla famiglia anziché al  lavoro, e la differenza si avverte''.

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