Ascomac Cogena: rinviare la modifica dell'articolo 45 della manovra

Ascomac Cogena: rinviare la modifica dell'articolo 45 della manovra

L'articolo 45 dovrebbe produrre benefici sulla bolletta elettrica tra i 500 e i 600 milioni di euro annui? Non la pesano così gli operatori: non ci saranno vantaggi per le casse dello Stato, ma solo gravi ripercussioni per il settore.

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16 giugno 2010
ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA PROMOZIONE DELLA COGENERAZIONE

 

Con l’art. 45, il Governo abolisce l’obbligo per il gestore di ritirare i certificati verdi in eccesso di offerta, con il fine di “ridurre i costi del sistema”: viene eliminata una voce di costo, generatasi in misura significativa a partire dal 2008, a causa appunto dell’«eccesso di offerta», posta a carico del gestore dei servizi elettrici e quindi della componente tariffaria A3 (pari a 630 milioni di euro per la competenza dello stesso anno 2008). L’art. 45 produrrebbe pertanto benefici sulla bolletta elettrica dei cittadini stimabili tra i 500 e i 600 milioni di euro annui.

Secondo Ascomac Cogena, l’associazione che rappresenta le imprese operanti nei settori della costruzione e distribuzione di impianti di cogenerazione e servizi per l'energia, invece, il provvedimento non produce alcun vantaggio per le casse dello Stato, comportando invece  gravi ripercussioni per il settore.

L’art. 45 ha ottenuto comunque un importante risultato: evidenziare l’esistenza dell’eccesso di offerta di un regime di sostegno - i certificati verdi - il cui valore si è deprezzato nel tempo e che ha richiesto, nel 2008, una serie di interventi finalizzati a stabilizzare il mercato.

Il vero problema da affrontare con urgenza è piuttosto la causa che ha determinato l’eccesso di offerta dei Certificati verdi, ritirati dal Gse, Società della quale, giova ricordarlo, l’unico azionista è il Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ne riversa quota parte nella bolletta. Eccesso di offerta che ha

finito per penalizzare, questo sì, i produttori “veri” di energia da fonti rinnovabili ed i consumatori finali.

Secondo Cogena, l’ipotesi più ragionevole in questa fase sia quella di rinviare la modifica dell’art. 45 in oggetto, stralciandolo dalla manovra, senza tuttavia sospendere la finalità della riduzione dei costi del sistema.

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