Assemblea Abi: "La normativa sul bail in è incostuituzionale"

Assemblea Abi: "La normativa sul bail in è incostuituzionale"

Il presidnete Patuelli nel suo intervento ha sottolineato la necessità di rivedere "la normativa sulle risoluzioni e sul bail in innanzitutto per cio' che contrasta con la Costituzione italiana".

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8 luglio 2016

La normativa sul bail in e' incostituzionale: bisogna rivederla al piu' presto. E' il messaggio lanciato dal presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, all'assemblea annuale dell'associazione die bancari. "Occorre venga rivista al piu' presto la normativa sulle risoluzioni e sul bail in innanzitutto per cio' che contrasta con la Costituzione italiana", ha affermato Patuelli evidenziando che "innovative iniziative private come il Fondo Atlante e il rinnovato ramo volontario del Fondo interbancario, con interventi preventivi, partecipativi e non piu' a fondo perduto, prevengono i rischi di altre eventuali (e piu' costose per tutti) risoluzioni e respingono ogni ipotesi di bail in". Secondo il presidente dell'Abi, occorre tuttavia, "un calmiere anche per l'onerosita' a carico delle banche per la contribuzione ai numerosi fondi anche obbligatori europei, soprattutto a quelli ai quali l'Italia non ricorre". Patuelli ha chiesto anche un'Europa con meno burocrazia e piu' democrazia, anche perche' le banche italiane scontano i cavilli dell'Ue. Il presidente dell'Abi ha ricordato che gli istituti italiani non hanno usufruito degli aiuti di Stato concessi negli altri Paesi europei. E proprio della possibilita' di un intervento pubblico nel
settore bancario italiano ha parlato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, sottolineando che "non puo' essere escluso". "A fronte del rischio che, in un contesto di elevata incertezza, problemi circoscritti intacchino la fiducia nei confronti del sistema bancario, un intervento pubblico non puo' essere escluso. Confidiamo nella capacita' di successo di un impegno comune volto a superare le attuali difficolta', ha affermato Visco. La Banca d'Italia, ha assicurato, sta agendo con le altre autorita' per promuovere "efficaci interventi di mercato" nel settore. Sul problema dei crediti deteriorati Visco ha spiegato: e' serio, ma puo' essere gestito, non e' corretto parlare del problema dei crediti deteriorati come un'emergenza per l'intero sistema bancario". Dal canto suo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ha affermato che "il dialogo con le autorita' dell'Unione e' continuo e ha lo scopo di esplorare tutte le modalita' di intervento pubblico". Ma, ha precisato, "il ruolo della mano pubblica e' di natura precauzionale e il governo lavora per questo". Il titolare dell'Economia e' convinto che debbano essere sfruttate in pieno "gli elementi di flessibilita'" che le norme europee consentono "soprattutto in caso di rischio sistemico".

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