Confcommercio Bergamo, un focus sulla città che cambia

Confcommercio Bergamo, un focus sulla città che cambia

Innovazione, economia e socialità al centro dell’Assemblea annuale. Zambonelli: “il tasso di indebitamento ha superato la soglia di sostenibilità per molte imprese”. Sangalli: “città e territorio luoghi strategici”.

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30 maggio 2023

“La città che cambia. Innovazione, economia e socialità” è il tema scelto per la 78esima Assemblea generale di Ascom Confcommercio Bergamo svoltasi il 29 maggio scorso, un’occasione anche per fare il punto sull’andamento del terziario di mercato, che in provincia conta 23.292 imprese (13.475 nel commercio, 5.042 nei servizi e 4.779 nel turismo).

I problemi non mancano, come ha sottolineato il presidente Giovanni Zambonelli nella sua relazione. Inflazione, tassi in rialzo e difficoltà nel trovare personale restano i principali nodi da sciogliere. “Le aziende del terziario orobico sono ancora fortemente indebitate. Ogni semestre, da tre anni a questa parte, quasi un imprenditore su tre è costretto a ricorrere a un nuovo prestito. Oggi il tasso di indebitamento ha superato la soglia di sostenibilità per molte imprese, in particolare quelle legate al turismo montano, locali da ballo e abbigliamento calzature”. La prima grande risposta, in linea con le richieste portate avanti a livello nazionale da Confcommercio, è quella della riduzione della pressione fiscale e dello snellimento burocratico, ma la grande sfida, ha rimarcato Zambonelli, deve passare necessariamente dall’abbassamento del la tassazione sul lavoro: “un insostituibile sostegno al potere d’acquisto di famiglie e lavoratori. Se abbiamo apprezzato l’intervento sul cuneo fiscale, chiediamo con urgenza la detassazione sugli aumenti contrattuali per consentire nuova e stabile occupazione. La riduzione del costo del lavoro è fondamentale per rilanciare la nostra economia”. Nel frattempo la città sta consolidando la sua vocazione turistica: “ci auguriamo che sia la spinta per garantire flussi in costante crescita anche nei prossimi anni, a patto però di trovare un equilibrio tra funzione residenziale e turistica. Oggi - ha continuato Zambonelli - si registra quanto da tempo denunciamo: una comunità che rischia di vivere disagi crescenti per l’incapacità di regolamentare gli affitti brevi e nell’offrire ai sindaci la possibilità di programmare la destinazione degli immobili alla ricerca di un equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle di visitatori e turisti”.

Sul tema è intervenuto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: “registriamo un 25% di crescita delle prenotazioni e un 53% in più delle presenze dello scorso anno, con un tasso di occupazione alberghiera altissimo. Ma in questo quadro, finalmente positivo, migliore rispetto anche al 2019, non mancano punti da osservare, a partire dal conflitto nelle zone di maggior pregio turistico tra residenza e affitti brevi. È un problema che abbiamo portato all’attenzione del governo. Come per Venezia chiediamo strumenti per arginare il problema e scongiurare lo snaturamento dei luoghi”.

“La città e il territorio sono luoghi strategici per scongiurare la desertificazione commerciale che sta togliendo qualità ai nostri borghi, riscoprendo il ruolo del commercio e la sua centralità per una rigenerazione non solo urbana ma umana”, ha aggiunto poi in un videomessaggio Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, mentre Claudia Terzi, assessore regionale all’Infrastrutture e Opere pubbliche, ha sottolineato l’impegno della Regione su questo fronte, ponendo l’accento sulle prossime opportunità del territorio: “la presenza del terzo aeroporto d’Italia a Bergamo è strategica anche in vista di eventi importanti come le Olimpiadi invernali 2026. Il turismo è un elemento positivo spesso sottovalutato dagli stessi lombardi, ma che va sfruttato per promuovere tutto il territorio”.

Sul tema del cambiamento e dello sviluppo delle città che rappresentano il cuore pulsante delle comunità è intervenuto Paolo Testa, responsabile settore urbanistica e rigenerazione urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia: ”secondo l’ufficio Studi Confcommercio nel 2012 c’erano 9 punti vendita per 1.000 abitanti, scesi a 7,2 dieci anni dopo. Confcommercio, che ha da poco sottoscritto di nuovo il protocollo con Anci con tema la rigenerazione, aprirà anche una rete di collaborazione con tutti gli enti che hanno a cuore lo sviluppo della città. I cambiamenti in atto sono profondi, ma va rivendicato il ruolo di protagonismo civico dei negozi. Le tendenze che guidano il futuro passano dal co-housing alle comunità energetiche, nel rispetto degli equilibri tra residenti e turisti”.

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