Le imprese del Lazio vogliono "battere" la crisi

Le imprese del Lazio vogliono "battere" la crisi

Si è tenuta mercoledì scorso a Roma l'Assemblea Pubblica di Confcommercio Lazio. Sono intervenuti il presidente di Confcommercio nazionale Carlo Sangalli, il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il presidente Cerra: "Ogni giorno nel Lazio chiudono 90 imprese"."

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7 maggio 2014

 

Si è tenuta mercoledì a Roma, presso la sede nazionale di Confcommercio, l'Assemblea Pubblica di Confcommercio Lazio. Il presidente Rosario Cerra, nel suo intervento (vedi testo integrale allegato N.d.R), ha sottolineato che "non sono tempi facili ed è forte il richiamo all'impegno che arriva dalle imprese e dai nostri associati. Il Lazio è una regione che vanta innumerevoli ricchezze sia dal punto di vista geografico che archeologico, culturale e paesaggistico: città d'arte e centri urbani, parchi naturali, chilometri di costa e isole, montagne e località collinari: realtà diverse ciascuna con le proprie specificità. A vantaggio di questo patrimonio finora non siamo riusciti a coniugare sviluppo e sintesi territoriale né a trarre benefici dalla sua peculiarità". "Ben conosciamo – ha detto Cerra - i cahiers de doléances che si traducono in ostacoli per l'attività d'impresa. Si va dall'eccesso di pressione fiscale e contributiva, di adempimenti burocratici, all'inefficienza della giustizia civile, dagli sprechi nella pubblica amministrazione all'inefficienza dei servizi pubblici, dalla qualità insufficiente del capitale umano agli scarsi investimenti in ricerca e sviluppo, dai costi eccessivi dell'energia e dei servizi bancari ai gravi deficit infrastrutturali, dalle liberalizzazioni alla eccessiva protezione dei garantiti fino alla complessa tutela dei nuovi entrati sul mercato del lavoro ed infine, dalla corruzione alle infiltrazioni nell'economia della criminalità organizzata". Secondo Cerra, "le imprese devono riappropriarsi di quegli strumenti di "economia diretta" ispirata ai principi di liberismo economico, perché sono proprio le nostre imprese a determinare la qualità della vita delle città".  Nel corso dell'Assemblea è stato divulgato un Focus sull'economia regionale. Ogni giorno nel Lazio "chiudono oltre 90 imprese, 33 mila solo nel 2013. E le previsioni per il 2014 non lasciano intendere miglioramenti. Il totale delle imprese nel Lazio e' di 616.779 unita'. Di queste 469.346 sono attive".  "Il Pil del Lazio - spiega il Focus - nel 2014 avra' una crescita dello 0,6%, ancora troppo debole rispetto non solo ad altre regioni del nord come Piemonte (0,9%), Lombardia (1,2%) o Emilia Romagna (1%), ma anche a molte del centro Italia come Umbria (0,8%) o Toscana (0,7%)". "La contrazione dei consumi nel 2014 subira' nel Lazio un ulteriore calo dell'1,1% e parliamo di variazione media annua in termini reali per ciascuna famiglia". "Per il 2015 nel Lazio i consumi continueranno a registrare una dinamica debole con un andamento che non supera lo 0,3% - continua - Lo scenario di previsione 2014 per la spesa per i consumi delle famiglie continua ad essere negativo. I disoccupati nel Lazio hanno raggiunto le 310 mila unita' con una crescita del 14,3% rispetto al 2012, ma quello che preoccupa di piu' e' il tasso di disoccupazione giovanile che registra un nuovo record negativo, salendo nel Lazio al 45,9%"

 

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