Fimaa: il 14 dicembre a Roma i lavori dell’Assemblea Nazionale

Fimaa: il 14 dicembre a Roma i lavori dell’Assemblea Nazionale

All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio preventivo 2025 e la proclamazione dei vincitori del Premio Nazionale Fimaa. Atto di compravendita: non più obbligatorio indicare il compenso degli agenti immobiliari.

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10 dicembre 2024

Si terrà sabato 14 dicembre – nella sede nazionale di Confcommercio, in Piazza Giuseppe Gioacchino Belli, a Roma - l’Assemblea ordinaria nazionale di Fimaa Tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio preventivo 2025 e il progetto di sviluppo della comunicazione, con la presentazione e l’analisi dei risultati.

Nell’occasione verranno inoltre proclamati i vincitori della prima edizione del Premio Nazionale Fimaa Italia, iniziativa ideata per valorizzare il contributo apportato dalle Associazioni Territoriali e dalle rispettive imprese associate. Il premio vuole infatti mettere in luce i talenti, le iniziative e le attività che, grazie all'impegno costante delle singole realtà territoriali, hanno contribuito a rafforzare la visibilità e il prestigio dell’intera Federazione. Tre le categorie in concorso:

  • il Premio Giovane età e talento, dedicato alla memoria di Stefano Persenda, verrà attribuito al giovane associato che si è distinto maggiormente per delle iniziative innovative e di valore;
  • il Premio per l’Impegno sociale, dedicato alla memoria di Antonio Parmigiani, andrà alla Fimaa territoriale che si è contraddistinta per le attività di solidarietà o volontariato, coinvolgendo la comunità e i propri associati;
  • il  Premio Attività federativa, dedicato alla memoria di Arietto Paletti, sarà consegnato alla Fimaa territoriale che ha registrato il maggiore incremento di associati grazie alle sue iniziative politico-istituzionali.

 

Nell’atto di compravendita non è più obbligatorio indicare il compenso degli agenti immobiliari

Con l’approvazione definitiva del ddl Lavoro non sarà più obbligatorio indicare nell’atto di acquisto di una casa o di un altro immobile il compenso percepito dall’agente immobiliare: le parti coinvolte nella compravendita potranno scegliere di riportare solamente gli estremi delle fatture. “Cade una norma che non solo era fortemente anacronistica – commenta Santino Taverna, presidente nazionale di Fimaa-Confcommercio - ma che finiva anche con il limitare la libertà contrattuale delle parti”.

L’obbligo di indicare il compenso del mediatore negli atti di compravendita immobiliare è stato introdotto con il decreto legge 223/2006. In origine quella norma puntava probabilmente a contrastare l’evasione fiscale, innescando però aspetti lesivi nell’ambito della privacy degli intermediari e dell’autonomia contrattuale dei cittadini. C’era da chiedersi inoltre, come mai coinvolgesse solo gli intermediari e non tutti gli altri protagonisti della filiera, causando una evidente discriminazione. Con la nuova formulazione, venditore e acquirente potranno scegliere di indicare “in alternativa, il numero della fattura emessa dal mediatore e la corrispondenza tra l’importo fatturato e la spesa effettivamente sostenuta e, in ogni caso, le analitiche modalità di pagamento della stessa”.

“Oggi esistono strumenti, come la fattura elettronica – aggiunge il presidente Taverna – che consentono di contrastare in maniera più efficace l’evasione fiscale, senza però causare gli stessi problemi. La norma del 2006, infatti, costringeva a rivelare dati economici oggettivamente sensibili, e questo poteva penalizzare l’attività del mediatore visto che limitava la libera contrattazione tra cliente e professionista. Oltretutto, non bisogna dimenticare che a stipulare l’atto di compravendita di un immobile sono l’acquirente e il venditore: il mediatore non è una parte del contratto, ma era comunque tenuto a rivelare il proprio compenso. Una anomalia almeno in parte corretta”.

La Federazione ha avviato un confronto costante con il Governo, i membri della Commissione e le Autorità indipendenti, spingendo per la totale abrogazione della norma originaria. “La soluzione a cui si è giunti, anche se si tratta di un compromesso, è frutto di quel dialogo e rappresenta in ogni caso un passo avanti nella tutela della privacy dei mediatori immobiliari. Nel corso dei molteplici incontri abbiamo costatato che esistono ancora forti resistenze, spesso dovute a posizioni meramente ideologiche. La FIMAA, con spirito di grande responsabilità, ha quindi preferito sostenere l’emendamento riformulato dal governo, ma – conclude Taverna - continuerà a portare avanti un confronto serrato per arrivare ad abrogare la norma che ancora consente di indicare l’importo del compenso”.

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