Assemblea generale 2023

Assemblea generale 2023

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7 giugno 2023

Il video racconto dell'Assemblea

 

Il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

 

Nota sulle economie regionali (Sintesi per la Stampa)

 

 

Previsioni macroeconomiche: 2023 anno di transizione

Per il 2023, le previsioni di Pil e consumi sono, rispettivamente, +1,2% e +1%, con un lieve miglioramento nel 2024 con Pil a +1,3% e consumi a +1,1%; per l’inflazione si stima una crescita del 5,9% nel 2023 per calare al 2,3% nel 2024. L’anno in corso rimane un anno di transizione tra la fase di eccezionale recupero post-pandemico e un futuro incerto nel quale la crescita economica è tutta da costruire (tab. 1).

Pil e consumi regionali: il sud ‘fermo ai box’

A livello regionale si acuiscono i divari Nord-Sud: nel 2023, infatti, il Pil del Mezzogiorno crescerà quasi tre volte meno rispetto al Nord (+0,5% contro +1,4%); la Lombardia con una crescita dell’1,7% è la regione con la migliore performance, all’ultimo posto Calabria e Sardegna con crescita zero. Analoghe dinamiche anche per i consumi 2023 con il Sud a +0,4% e il Nord a +1,2% (tabb. 2 e 3).

Popolazione: si spopola solo il mezzogiorno

A preoccupare maggiormente è il calo demografico: nel 2023 la popolazione italiana si è ridotta di quasi 1 milione di persone rispetto al 2019, di cui oltre la metà solo nel Mezzogiorno. Nel lungo periodo, tra il 1995 e il 2023, solo quest’area ha perso residenti (oltre 900mila) e Molise, Calabria e Basilicata sono le Regioni con i maggiori cali percentuali (tra l’11 e il 12%); (tab. 4).

Occupazione: nel 2023 gli occupati al sud sono meno di quelli di 30 anni fa

Anche le dinamiche occupazionali evidenziano una maggiore criticità del Sud, unica area che registra, tra il 1996 e il 2023, una perdita di lavoratori e che nel 2023 non riuscirà a recuperare nemmeno i livelli di quasi 30 anni fa: a fronte di una media nazionale del +6,5%, il Mezzogiorno fa segnare un calo dell’1,7% contro il +13,1% del Centro, il +11,6% del Nord-Est e il +6,9% del Nord-Ovest; “maglia nera” per Calabria (-7,2%) e Campania (-5,2%), migliore performance per Lazio (+19%) e Trentino Alto Adige (+18,7%). Gli effetti di questo calo occupazionale nel Sud si fanno sentire: tra il 1995 e il 2023 il contributo di quest’area al Pil nazionale è diminuito dal 24,1% al 21,7% (tabb. 5 e 6).

Demografia d’impresa: economia sempre più terziaria, al sud nascono più imprese

Prosegue senza sosta il processo di terziarizzazione della nostra economia: le imprese dei servizi di mercato, quelle che Confcommercio rappresenta, hanno sfiorato i 2,8 milioni nel primo trimestre di quest’anno, ossia il 54,8% del totale un dato che rappresenta un record storico; inoltre, tra il 2012 e il 2023, sono cresciute complessivamente del 2,5% a fronte di un calo del 2,6% delle imprese di tutti i settori economici. Il Sud è l’area che mostra la maggiore vitalità per questo segmento di imprese con una crescita del 6,2% (tab. 8).

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