Asseprim: a Milano convegno su "Rating di legalità"

Asseprim: a Milano convegno su "Rating di legalità"

Il presidente Bellini: "Come Associazione cerchiamo di diffondere la cultura della Sostenibilità e della Responsabilità Sociale d'Impresa come vantaggio competitivo e sosteniamo quegli strumenti qualificanti in grado di premiare le imprese che del fare business sano trasparente, legale ed etico, connotano la propria attività quotidiana".

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15 maggio 2015

 

Presso la sede milanese di Confcommercio Milano Asseprim, l'Associazione dei servizi professionali per le imprese, ha promosso, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, Ufficio Pcn Italia (Pcn: Punto di contatto nazionale) e con il patrocinio di Confcommercio – Imprese per l'Italia – un convegno sul "Rating di legalità". "Come Associazione cerchiamo di diffondere la cultura della Sostenibilità e della Responsabilità Sociale d'Impresa come vantaggio competitivo – conferma Umberto Bellini, Presidente Asseprim – e sosteniamo quegli strumenti qualificanti, come il Rating di Legalità, in grado di premiare le imprese che del "fare business" sano trasparente, legale ed etico, connotano la propria attività quotidiana." Dai dati presentati risulta evidente un aumento delle richieste da parte delle aziende che vogliono ottenere le "stellette" di merito: infatti, dall'entrata in vigore del regolamento AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – il 2 gennaio 2013, al 30 aprile 2015 sono pervenute altre 1042 richieste che hanno condotto all'attribuzione del rating di legalità a 465 imprese. Ma solo il 3,1% delle PMI italiane attive vanta i requisiti per l'accesso (fatturato sopra i 2 milioni di euro) il che esclude 3.255.480 imprese dei servizi (commercio più altri servizi) che non possono richiedere il rating di legalità: il 97,4% delle imprese del settore. A questo proposito, Luca Squeri (Confcommercio Imprese per l'Italia), ha presentato al pubblico in sala il progetto che Confcommercio, con il Ministero dell'Interno, sta realizzando sulla cornice originaria del "Protocollo per la Legalità e la Sicurezza", affinché possa essere contemplata l'adesione delle aziende e il relativo riconoscimento ai fini dell'attribuzione del rating di legalità, dal regolamento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. "Lo sforzo è finalizzato a trovare procedure e parametri calzanti rispetto alle attività ed alle caratteristiche delle aziende del terziario perché se il rating di legalità deve diventare un ‘plus' per la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, allora tutte le imprese, tutte le imprese "sane e oneste" devono potervi accedere" ha
dichiarato Squeri. Il possesso del Rating può essere assimilato al possesso di un titolo di merito premiante ed attribuito unicamente alle realtà votate alla trasparenza, alla legalità e che abbiano adottato strumenti e prassi di responsabilità sociale. Il Rating permette di avere accesso facilitato al credito, nonché di concorrere con maggior
successo all'assegnazione di bandi pubblici o contributi erogati dalla Pubblica Amministrazione, forse quindi è proprio questa una delle ragioni che hanno involontariamente contribuito ad aumentare il numero di società che ne fa richiesta in regioni come Sicilia (14%), Lombardia (13,2%), Veneto (13%), Lazio (12,3%) ed Emilia Romagna (10,3%), che da sole rappresentano più del 62% delle imprese che richiedono il rating. Ma in quante aziende riescono ad ottenere questo importante riconoscimento? con i meticolosi
controlli dell'Agcm, ad oggi, solo in 47 casi hanno raggiunto le stellette piene, numeri ancora bassi se si guarda a tempo ed energie impiegate per l'offerta del servizio.

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