Crolla la fiducia delle imprese dei servizi professionali nella prima metà del 2020

Crolla la fiducia delle imprese dei servizi professionali nella prima metà del 2020

Dall'Asseprim Focus emerge un quadro a tinte fosche: sette imprese su dieci sono pessimiste e tre su quattro si aspettano una seconda ondata in autunno. Digitale e partnership le risposte alla crisi.

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24 settembre 2020

Nel primo semestre del 2020 solo il 5% delle imprese dei servizi professionali all’impresa si è detto fiducioso sulla propria situazione rispetto al 71% che ha espresso l’opinione contraria.

E’ quanto emerge dall’Asseprim Focus, Osservatorio Economico dei Servizi Professionali all'Impresa sugli effetti della pandemia, in cui si sottolinea che l’indicatore congiunturale del clima di fiducia si posiziona così a quota 17 contro il 40,5 degli ultimi sei mesi del 2019. Per la fine dell’anno è in vista una ripresa, con l’indicatore stimato a quota 33 punti, comunque non sufficiente per recuperare i livelli precedenti l’esplosione della pandemia. D’altronde, ben i tre quarti degli operatori del comparto si aspettano una seconda ondata del virus in autunno che, in caso di nuovo lockdown, porterebbe danni irreversibili (un’impresa su quattro scomparirebbe).

Per quanto riguarda la congiuntura economica, negli ultimi mesi è crollato l'indicatore dei ricavi con relative grandi difficoltà di liquidità fino a fine 2020, se non oltre. Più della metà delle imprese ha fatto ricorso ad ammortizzatori come la CIG riscontrando tuttavia ritardi nelle erogazioni (il 38% ha dovuto anticipare di tasca propria l’importo a favore dei collaboratori). Largo l’utilizzo dello smart working, adottato con successo dall’82% delle imprese, mentre per puntare alla ripresa più della metà degli operatori cerca partnership con altre realtà oltre a dare una forte accelerata ai processi di innovazione digitale.

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