Assintel: “Incentivare la ricerca e l'innovazione digitale”

Assintel: “Incentivare la ricerca e l'innovazione digitale”

La metà delle aziende ICT è in sofferenza, ma le previsioni per il 2021 sono positive per il 90% delle imprese affiliate.

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26 novembre 2020

Questi i dati mostrati oggi durante l'evento "phygital" (digitale, ma con un numero ridotto di partecipanti dal vivo) “Assintel Report Reloaded”, organizzato dall'Associazione nazionale delle imprese ICT e Digitali di Confcommercio. L'incontro è stato trasmesso dalla sala immersiva di MEET, il nuovo centro internazionale di cultura digitale, con il supporto della Fondazione Cariplo, Confcommercio Imprese per l'Italia come partener istituzionale e la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo e di CFMT.

Nel corso dell'evento la “community” ha potuto confrontarsi con le istituzioni regionali, soffermandosi sulla necessità di una strategia di sistema per le imprese ICT. Il lockdown ha portato al rafforzamento della realtà digitale, raggiungendo anche ambienti come la Pubblica Amministrazione. Le aziende del settore ICT hanno affrontato egregiamente la crisi: nei primi 9 mesi dell'anno quasi la metà delle imprese associate ha gestito al meglio le difficoltà: il 18,5% delle imprese associate è riuscita ad aumentare il fatturato, mentre il 24% è rimasta stabile.

Le previsioni per l'anno nuovo sono ottimistiche: ci sarà un miglioramento per il 58,4% delle aziende e solo l'8,6% prevede un peggioramento. Le stime positive sono state confermate anche dai dati di scenario di IDC Italia, che registra un calo complessivo del fatturato IT italiano di -2%, con una ripresa, seppur lenta, nel 2021 ed un'accelerazione per il 2022.

Le idee raccolte durante l'evento sono state inserite nel progetto “Oltre”, lanciato da Assintel alle Istituzioni, per valorizzare in maniera concreta il Digitale in tutto il sistema economico e sociale.

Il programma si divide in 5 punti:

  1. Incentivare l'innovazione abbattendo il costo del lavoro, attraverso una decontribuzione totale per 5 anni sulle nuove assunzioni in ambito di ricerca e sviluppo senza platfond e un abbassamento del cuneo fiscale delle risorse già assunte;
  2. Riprogettare i finanziamenti: rivoluzionare l'approccio ai bandi per favorire fornitori, fruitori e associazioni di categoria, rendere automatico il finanziamento anticipato degli investimenti da parte delle banche e inserire la cessione del credito anche per le attività di Ricerca e Sviluppo;
  3. Creare tavoli permanenti a livello sia regionale che nazionale, integrando nei lavori le associazioni di categoria;
  4. Creare programmi di studio allineati con le richieste aziendali;
  5. Alleggerire la burocrazia e aumentare la collaborazione con la Pubblica Amministrazione.

 

 

Di

Veronica Mancino

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