ASSOCALLCENTER: FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA REGOLAMENTAZIONE DEL CONTRATTO DI CATEGORIA

ASSOCALLCENTER: FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA REGOLAMENTAZIONE DEL CONTRATTO DI CATEGORIA

51/2003Un settore che conta 180mila addetti e un fatturato di oltre 600 mln €
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51/2003
Roma, 18.7.03

 

 

 

Un settore che conta 180mila addetti e un fatturato di oltre 600 mln €

 

ASSOCALLCENTER: FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA REGOLAMENTAZIONE DEL CONTRATTO DI CATEGORIA

 

 

Firmato il primo protocollo nazionale per regolamentare il contratto di lavoro dei dipendenti delle imprese di call center in outsourcing, settore che in Italia conta quasi 500 call center, più di 78mila postazioni, circa 120 mila addetti e un fatturato di oltre 600 milioni di euro.

 

L'accordo - si legge in una nota - è stato siglato da Assocallcenter-Confcommercio e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, e sostituisce alcune parti del Ccnl del Terziario interpretando correttamente le esigenze di sviluppo delle imprese del settore.

Nello specifico, il Protocollo definisce tutte le figure presenti nell'ambito di attività dei call center; prevede una fase transitoria di due anni per il riadeguamento economico ai minimi tabellari; pone alcune limitazioni e flessibilità alternative al fine di consentire alle imprese di essere più competitive: per l'apprendistato, il rapporto è di 1 dipendente per 1 apprendista, mentre la percentuale complessiva dei contratti a tempo determinato o interinali sul totale dei dipendenti è fissato al 40%; per quanto riguarda le collaborazioni, è previsto un monitoraggio costante, in raccordo con le organizzazioni sindacali, tenendo anche conto dell'attuale sviluppo legislativo e una diminuzione dell'utilizzo di questo istituto nell'arco della valenza contrattuale.

 

Un grande impegno, quello delle imprese, per avere un mercato più libero dove potersi confrontare sulla qualità dei servizi offerti e non solo sui prezzi.

In questa direzione - conclude la nota - Assocallcenter-Confcommercio chiederà alla Pubblica amministrazione regole più stringenti per poter partecipare ai bandi pubblici che, al di là del prezzo come parametro valutativo, prevedano il rispetto del Ccnl e dei diritti in esso contenuti ma, soprattutto, il raggiungimento di un determinato standard di qualità nell'erogazione dei servizi possibile solo con la stabilizzazione dei contratti di lavoro e massicci investimenti in formazione.

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