Assofermet contro le misure protezionistiche in Ue

Assofermet contro le misure protezionistiche in Ue

Il 2 marzo scorso si è svolto a Milano un convegno organizzato dall’Associazione per presentare uno studio sugli effetti dei dazi anti-dumping su prodotti di ferro, acciaio e alluminio.

DateFormat

3 marzo 2022

Si è svolta il 2 marzo scorso a Milano, nel palazzo dell’Unione del Commercio di Corso Venezia, la conferenza stampa, organizzata da Assofermet, per presentare uno studio macroeconomico sull’impatto delle barriere commerciali Ue all’import da Paesi extra Ue di prodotti siderurgici e di alluminio.

Ha aperto i lavori la vicepresidente Cinzia Vezzosi, la quale ha subito sottolineato la situazione di forte preoccupazione causata dalla guerra russo-ucraina. Ha poi preso la parole il presidente Paolo Sangoi, che ha analizzato i limiti e i paletti che le barriere commerciali pongono al mercato libero. Limitazioni che in un contesto drammatico come quello che stiamo vivendo andrebbero rimossi, piuttosto che incentivati.

In seguito è intervenuto il professore Stefano Riela, docente di politica economica europea all’Università Bocconi, che ha presentato i risultati dello studio. La ricerca ha valutato l’impatto delle misure protezionistiche (come l’anti-dumping, la salvaguardia, i dazi all’import) a livello macroeconomico ed in particolare sul Pil, su prodotti di acciaio e alluminio. Secondo lo studio l’eliminazione delle misure nel mercato europeo aumenterebbe il Pil reale dello 0,4% e ridurrebbe l’inflazione dello 0,25% in un anno, con un aumento ipotetico del potere di acquisto delle famiglie italiane di 470 euro, escludendo gli effetti del conflitto appena esploso.

Infine la ricerca ha evidenziato come la Sezione 232 della legge sull’espansione commerciale, la Salvaguardia Ue e le altre misure di restrizione all’import abbiano avuto, nel tempo, un effetto negativo per l’intera economia dell’area Ue.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca