Assomusica: “Servono più certezze per l’intero comparto”
Assomusica: “Servono più certezze per l’intero comparto”
L’Associazione ha chiesto al governo di dare al più presto risposte sicure e certe sulla regolamentazione degli spettacoli dal vivo per poter programmare le nuove attività.
Sin dall’inizio della pandemia Assomusica, l’Associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, si è confrontata in più di un occasione con le istituzioni, condividendo le principali esigenze del settore e chiedendo a gran voce risposte certe sulla regolamentazione degli eventi. Risposte che purtroppo tardano ad arrivare.
“In queste ultime settimane - ha commentato il presidente Vincenzo Spera - stiamo assistendo alle riaperture totali delle attività. In ogni Regione, in ogni Comune, vengono adottati provvedimenti completamente diversi che rendono assolutamente problematico poter lavorare. A questo si aggiungono le difficili condizioni in cui ci siamo trovati ad operare fino ad oggi, a causa dei limiti di capienza, che consentono a stento di riuscire a sostenere i costi, costringendoci, purtroppo, anche a ridurre il più possibile la forza lavoro che può contribuire alla realizzazione degli spettacoli”.
Secondo l’Associazione in alcuni contesti, come nelle piazze o in occasione di manifestazioni gratuite promosse dagli Enti locali, si festeggia senza restrizioni, mentre le imprese che organizzano eventi sono costantemente sotto controllo e faticano a ripartire. “Inoltre non si comprende - ha continuato Spera - perché nelle zone gialle può esserci una deroga, e quindi un aumento di capienza, mentre nelle zone bianche, che dovrebbero essere più sicure, c’è un limite imposto che non prevede né provvedimenti né richieste in deroga, secondo molte Regioni”.
Assomusica ha sottoposto numerose proposte al governo, adottate con successo anche la scorsa estate, ma al momento mancano risposte certe da parte delle istituzioni e delle pubbliche autorità. Il nuovo welfare per i lavoratori dello spettacolo, proposto il 20 maggio scorso dal ministro della cultura, Dario Franceschini "non può essere - ha aggiunto Spera - l’unica soluzione prevista dallo Stato per risolvere le problematiche del mondo dello spettacolo dal vivo: bisogna anche pensare a chi pagherà di fatto questo welfare se le aziende che impiegano questi lavoratori non hanno i soldi per poter assumere il personale o non possono pagarlo o non hanno modo di farlo lavorare. Il rischio è di arrivare a un collasso totale della filiera”.
L’intero settore è rimasto bloccato dal primo gennaio fino a questi giorni, costretto ad una chiusura totale dai protocolli adottati dal governo per arginare la pandemia, e non sono previsti risarcimenti o ristori per il lavoratori e le imprese.
Per questo Assomusica ha deciso di lanciare un nuovo appello al governo: “Riteniamo opportuno che venga messo a disposizione del settore, come sta avvenendo in molti paesi europei, un fondo di garanzia per eventuali perdite economiche in caso in cui le attività legate ai concerti vengano improvvisamente sospese/annullate e a coprire i costi sostenuti a causa della limitazione capienze”. La filiera degli eventi dal vivo non è finanziata dallo Stato e proprio per questo ha bisogno di risposte certe e aiuti concreti da parte delle istituzioni.