Assorologi: workshop sulla tutela del marchio

Assorologi: workshop sulla tutela del marchio

La realtà di mercato attuale, soprattutto alla luce del "fenomeno Internet" che ha scardinato di fatto la territorialità della distribuzione e dell'acquisto, impone al titolare del marchio un'elevata capacità di monitoraggio dell'uso del brand sul web.

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23 novembre 2012

La realtà di mercato attuale, soprattutto alla luce del "fenomeno Internet" che ha scardinato di fatto la territorialità della distribuzione e dell'acquisto, impone al titolare del marchio un'elevata capacità di monitoraggio dell'uso del brand sul web da parte dei diversi soggetti, autorizzati e non, della catena distributiva ed una altrettanto attenta azione a tutela dei diritti di proprietà industriale nell'e-Commerce: la complessità delle variabili e delle situazioni da individuare, analizzare e comprendere in tempi brevi travalica però le tradizionali possibilità e le normali capacità organizzative e tecniche di un Brand Owner e richiede l'utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative ed adeguate. E' quanto è emerso dall'analisi svolta in occasione dell'incontro sul tema Strumenti a tutela del brand: fidelizzazione e controllo dei canali distributivi selettivi organizzato da Assorologi, l'Associazione imprenditoriale dell'Orologeria aderente al Sistema Confcommercio, in partnership con Convey Intelligence & Knowledge di Torino e con il Dipartimento di Diritto Industriale e della Concorrenza dello Studio Legale Sutti di Milano. I lavori hanno visto la presentazione di metodologie e tecnologie di "Internet Brand Intelligence" in grado di verificare il comportamento di una rete commerciale "ufficiale" in termini di adeguamento alle "Internet policies aziendali" e di eseguire un monitoraggio continuativo ed approfondito delle attività commerciali online di tutti quei soggetti non autorizzati che costituiscono il cosiddetto "mercato grigio/parallelo", permettendo l'emersione delle effettive dimensioni quantitative, qualitative ed economiche del fenomeno.
In anteprima è stata inoltre presentatada Convey un'innovativa applicazione di metodologie di Internet Brand Intelligenceopportunamente personalizzata per il settore degli Orologi. Sono stati poi affrontati, sotto il profilo giuridico, i principali nodi critici che i titolari dei Brand devono affrontare quotidianamente: il Marchio come valore in sé; le principali minacce al Marchio (dalla contraffazione all'uso improprio); i rimedi a tutela del Marchio, con particolare attenzione al mondo Internet; Reti distributive, distribuzione selettiva e vendite on line. La contraffazione continua a rappresentare la minaccia principale.Secondo i più recenti dati diffusi dal CENSIS, il mercato del falso in Italia vale circa 7 mld di Euro cui corrisponde una evasione fiscale di 1,7 mld.
E' stato stimato che la produzione complessiva degli stessi beni in canali ufficiali assorbirebbe circa 110.000 unità di lavoro a tempo pieno. Se in prodotti contraffatti fossero invece venduti sul mercato legale si avrebbero 13,7 mld di euro di produzione aggiuntiva con conseguenti 5,5 mld di euro di valore aggiunto. La produzione aggiuntiva genererebbe acquisti di materie prime, semilavorati e servizi dall'estero per unvalore delle importazioni pari a 4,2 mld di euro. Dai lavori è emersa la ancora insufficiente consapevolezza dell'importanza strategica di azioni e strumenti a difesa del Marchio quale decisivo asset aziendale non solo da parte di aziende e consumatori, ma anche da parte dell'ordinamento giuridico che evidenzia una bassa percezione della gravità della lesione dei diritti di proprietà intellettuale ed industriale. Nel corso dell'evento, la Guardia di Finanza ha presentato in anteprima alle imprese del settore il progetto SIAC (Sistema Informativo AntiContraffazione), concepito e realizzato grazie ai finanziamenti comunitari del "PON-Sicurezza", gestiti dal Ministero dell'Interno. Si tratta di un nuovo sistema telematico che sarà avviato a partire da gennaio 2013,per agevolare le Forze di Polizia nelle loro attività anticontraffazione, anche attraverso il coinvolgimento attivo da parte delle imprese,che in tal modo, nell'ottica di valorizzare ulteriormente i rapporti di partenariatopotranno, tra l'altro, mettere a disposizione degli organi di polizia il patrimonio informativo di cui sono in possesso.In una logica virtuosa di scambio informativo, a loro volta le aziende danneggiate dall' "industria del falso" potranno ricevere dal sistema utili risultanze conoscitiveriguardanti i sequestri di prodotti fabbricati e commercializzati in violazione dei loro diritti di privativa industriale ed intellettuale,oltre che accedere ad un'area web interamente dedicata al fenomeno della contraffazione. "Con questo momento di riflessione intendiamo proseguire il proprio impegno a tutela della legalità, dei brand e degli stessi consumatori- afferma il presidente Assorologi, Mario Peserico. Oggi è troppo facile per chiunque imbattersi in prodotti o brand falsi oppure usati in modo fraudolento, oppure ancora distribuiti da operatori non autorizzati. Siamo convinti che occorra lavorare sul piano della sensibilizzazione culturale e sociale, ma anche dell'affinamento degli strumenti di tutela effettiva ed efficace dei diritti in gioco".

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