Assosementi: "Necessaria la revisione della disciplina sementiera"

Assosementi: "Necessaria la revisione della disciplina sementiera"

Audizione della Commissione agricoltura presso il Parlamento europeo sul progetto di regolamento che riguarda i materiali riproduttivi vegetali, sementi comprese, nell'ambito del pacchetto di aggiornamento normativo in tema di salute e di sicurezza lungo la catena agroalimentare denominato "Smarter rules for safer food".

DateFormat

2 dicembre 2013

 

Lo scorso 26 novembre si è svolta presso il Parlamento europeo una pubblica audizione della Commissione agricoltura sul progetto di regolamento che riguarda i materiali riproduttivi vegetali, sementi comprese, nell'ambito del pacchetto di aggiornamento normativo in tema di salute e di sicurezza lungo la catena agroalimentare denominato "Smarter rules for safer food". Assosementi, l'associazione che riunisce le aziende sementiere in Italia, sottolinea l'importanza di questo progetto, il cui fine è snellire e modernizzare il vigente quadro legislativo europeo sui materiali di moltiplicazione, sulla disciplina fitosanitaria e sui controlli ufficiali. "L'Europa conta oltre 7.000 aziende che sono coinvolte nel settore sementiero, per soddisfare la domanda di 12 milioni di coltivatori e di oltre 500 milioni di consumatori - ha dichiarato Paolo Marchesini, Presidente di Assosementi. In uno scenario così ampio è fondamentale un corpo legislativo con regole equilibrate e controlli efficienti, al fine di tutelare indistintamente tutti gli operatori presenti sulla filiera, da chi produce le sementi e gli altri materiali da riproduzione agli agricoltori che li impiegano, fino al consumatore finale". "Il progetto di regolamento, che riunisce le 12 direttive oggi in vigore per l'intero settore, intende razionalizzare il quadro normativo esistente senza fare venire meno la tutela dell'utilizzatore circa l'identità di ciò che acquista e il suo stato fitosanitario - ha proseguito Marchesini. La presenza di regole è necessaria non solo per le grandi aziende, ma soprattutto per quelle medio piccole, che sono la stragrande maggioranza in Europa, ed anche per coloro che sono interessati alle varietà da conservazione e ai vecchi materiali". "Un aspetto delicato della proposta sono le deroghe previste a favore delle micro-imprese. In Italia ad esempio sono riconducibili alla categoria delle micro-imprese oltre il 60% delle aziende sementiere e la quasi totalità delle imprese vivaistiche, viticole e frutticole - ha sottolineato Marchesini. Immaginare che tutte queste aziende possano commercializzare i loro materiali di moltiplicazione senza alcun tipo di controllo rappresenterebbe un passo indietro rispetto alle garanzie oggi presenti". "Auspichiamo che attraverso questo processo di revisione, che conserva gli strumenti della certificazione dei materiali da riproduzione e dell'iscrizione delle varietà, si rafforzi l'evoluzione, la trasparenza e la piena tracciabilità del sistema produttivo agricolo" ha concluso Marchesini.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca