Miglioramento genetico, più produttività e più ambiente
Miglioramento genetico, più produttività e più ambiente
Uno studio presentato a Bruxelles indica che dal 2000 a oggi le rese sono aumentate dell'1%. Assosementi: "adeguare una legislazione che risale ormai a venti anni fa".
Il miglioramento genetico ha permesso negli ultimi venti anni di aumentare le rese dell’1,16% annuo in Europa, permettendo di non utilizzare più di 21,5 milioni di ettari di terreni a fini agricoli. È quanto emerge da “Il valore economico, sociale e ambientale del breeding vegetale in Europa e per alcuni stati membri dell'UE”, una ricerca di HFFA Research per Euroseeds, l’Associazione che rappresenta il settore sementiero europeo.
“Lo studio mostra l’impatto e i benefici che l’innovazione vegetale garantisce all’agricoltura. Negli ultimi due decenni il miglioramento genetico ha contribuito ad aumentare la produttività, a salvaguardare la sostenibilità ambientale e a soddisfare le richieste dei consumatori: per questo chiediamo all’Europa di rivedere l’attuale quadro normativo che oggi non ci dà accesso alle nuove tecniche messe in campo dalla scienza”, ha commentato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi. Non solo: l’innovazione vegetale può essere un prezioso strumento a supporto delle due strategie UE per compensare le perdite delle rese (“Farm to Fork” e “Biodiversità”), ma “senza un allineamento di una legislazione che risale ormai a venti anni fa il settore sementiero dovrà rinunciare a investire nella ricerca e non potrà giocare un ruolo attivo nell’individuazione e selezione di varietà più performanti”, ha concluso Carli.