Il "Milleproroghe” è legge

Il "Milleproroghe” è legge

Via libera definitivo della Camera al provvedimento. Dehors liberi fino al 31 dicembre 2023, proroga di un anno per le concessioni balneari, entra il payback sanitario. Mattarella chiede un nuovo provvedimento sui balneari.

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28 febbraio 2023

L'Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge Milleproroghe. Il testo, passato con la fiducia in entrambi i rami del Parlamento, è stato definitivamente approvato a Montecitorio 142 con voti a favore, 90 contrari e quattro astenuti. 

Nel corso dell’esame sono state inserite nel testo alcune importanti novità rispetto al testo originale licenziato dal Consiglio dei Ministri. Tra queste, le principali sono:

  • possibilità per i Comuni di stralciare i tributi locali  delle mini cartelle fino a 1.000 euro (non solo la quota riferita a interessi e sanzioni);
  • proroga a tutto il 2024 delle attuali concessioni balneari e alla fine di luglio 2023 per l'esercizio della delega per la mappature delle spiagge date in concessione;
  • proroga al 30 giugno 2023 dello smart working per i lavoratori fragili;
  • dehors liberi per bar e ristoranti fino al 31 dicembre 2023;
  • più tempo, fino al 30 giugno 2023, per richiedere mutui agevolati per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie con Isee fino a 40.000 euro;
  • un nutrito pacchetto sanità che comprende, tra l'altro, la proroga al 31 dicembre 2024 per l'uso della ricetta elettronica. 

Confermate, poi, importanti misure previste nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri. In particolare:

  • la proroga all'autorizzazione di assunzioni nella Pubblica amministrazione, soprattutto nel comparto della sicurezza-difesa, nei vigili del fuoco, in alcuni Ministeri, nelle agenzie fiscali;
  • la proroga  a tutto il 2023 del fondo di solidarietà per il contributo ai proprietari di case non utilizzabili perché occupate abusivamente;
  • la proroga per la possibilità di ripartire le quote premiali per il finanziamento del servizio sanitario alle Regioni che hanno adottato misure per l'equilibrio di bilancio;
  • la proroga al 31 dicembre 2023 per l'amministrazione straordinaria di Alitalia;
  • il differimento al 30 settembre 2023 del contratto di servizio tra il Ministero delle imprese e la Rai;
  • la proroga a tutto il 2023 anche dello stanziamento di 40 milioni per l'erogazione del contributo per l'installazione delle colonnine di ricarica elettrica.

Mattarella chiede un nuovo provvedimento sui balneari

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge Milleproroghe, ma ha accompagnato la promulgazione della legge con una lettera al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, a quello della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, in cui esprime le sue riserve sulla norma relativa ai balneari, per la quale chiede al governo di intervenire con un nuovo provvedimento.

Nel merito il Presidente della Repubblica esprime talmente tanti richiami alla norma sui balneari da spiegare che avrebbe potuto rinviare l'intero testo alle Camere ma che ha deciso di soprassedere solo per evitare la decadenza "con effetti retroattivi, in molti casi in maniera irreversibile, di tutte le numerose altre disposizioni che il decreto-legge contiene, determinando incertezza e disorientamento nelle pubbliche amministrazioni e nei destinatari delle norme".  In particolare, la norma cozza sia con le norme Ue che con il Pnrr: "oltre a contrastare con le ricordate definitive sentenze del Consiglio di Stato, sono difformi dal diritto dell'Unione europea, anche in considerazione degli impegni in termini di apertura al mercato assunti dall'Italia nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza".

Sib: “bisogna risolvere definitivamente la questione”

 

“Concordiamo con il Presidente della Repubblica che ha chiesto un intervento legislativo che assicuri un corretto bilanciamento fra l'esigenza di una maggiore concorrenza con la tutela dei diritti dei concessionari attualmente operanti”. Lo ha detto Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio, che ha reso noti di avergli “inviato una lettera nella quale è ben evidenziato che i balneari italiani non sono contro il diritto europeo ma che, al contrario, lo invocano per tutelare le proprie aziende. Gli imprenditori sono convinti che il diritto europeo non è soltanto mercato e concorrenza, ma, soprattutto, la Patria dei diritti: da quello al lavoro, alla proprietà aziendale alla tutela del legittimo affidamento”.

 

È per questo che il Sib ritiene che “possa e debba esserci una riforma complessiva della materia partendo da una ricognizione dello stato dei luoghi per verificare, anche, la disponibilità di aree per aumentare il numero delle aziende. La concorrenza non si fa sostituendo ai titolari delle aziende soggetti che non sono interessati a crearsi aziende proprie, ma, semplicemente, ad impossessarsi di quelle altrui. Magari, anche, senza pagarne il valore”.

 

“Siamo certi che né la Costituzione italiana, né il Trattato europeo ammettono un indebito arricchimento di taluno e un ingiusto ed odioso depauperamento di altri. Ma, soprattutto, siamo certi che sulla concorrenza prevale il diritto al lavoro perché le concessioni demaniali marittime, per molti, sono un'occasione di lavoro. Siamo convinti che il Governo e il Parlamento impediranno che possano perdere il lavoro e l’azienda decine di migliaia di oneste famiglie che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata che il mondo, oggi, ci invidia”, ha concluso Capacchione.

 

Assomusica: “bene il Milleproroghe sulla musica dal vivo”

Assomusica, l'Associazione di organizzatori e produttori di spettacoli musicali dal vivo, aderente a Confcommercio, esprime "soddisfazione e compiacimento" per l'emendamento con cui, nell'ambito del decreto milleproroghe, il Senato ha posposto l'efficacia giuridica della normativa speciale per i piccoli concerti con misure semplificate e regole ad hoc per agevolare gli organizzatori. "Si tratta - commenta il presidente, Vincenzo Spera - di un segnale importante perché stiamo parlando di un'esigenza molto sentita dai territori e di una istanza di semplificazione che è fondamentale per l'organizzazione di molti piccoli concerti”. L'auspicio dell'Associazione è che "con l'emanando Codice sullo Spettacolo si possa definire, in maniera stabile e permanente, questa normativa, innalzando il tetto massimo degli spettatori".

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