Semplificazione normativa, “servono une regolazione snella e efficace e la riduzione degli oneri burocratici sulle pmi”
Semplificazione normativa, “servono une regolazione snella e efficace e la riduzione degli oneri burocratici sulle pmi”
Confcommercio in audizione presso la Commissione Affari Costituzionali al Senato: “la nuova proposta va esaminata alla luce del ruolo cruciale attribuito alle politiche di semplificazione anche a livello europeo”.
“Una sapiente regolazione è un punto qualificante dell’azione pubblica, che non deve essere eliminato. L’obiettivo degli interventi non dovrebbe essere quindi la deregolamentazione, ma una operazione inevitabilmente più complessa di adeguamento della regolazione al mutare degli interessi coinvolti in ottica di bilanciamento degli stessi. In luogo della deregolamentazione sarebbe opportuno porsi quindi obiettivi di una ri-regolamentazione snella ed efficace. La nuova proposta va esaminata alla luce del ruolo cruciale attribuito alle politiche di semplificazione anche a livello europeo e delle novità intervenute successivamente alla presentazione del disegno di legge che possono offrire elementi di arricchimento del provvedimento”: così Francesca Stifano, direttore centrale Relazioni Istituzionali e Servizi Legislativi di Confcommercio, nel corso dell'audizione in Commissione Affari costituzionali al Senato sul disegno di legge in materia di semplificazione normativa.
In un quadro di apprezzamento complessivo del provvedimento, Stifano ha ribadito che “lo stesso rapporto Draghi sulla competitività individua nella ‘semplificazione delle norme’ un obiettivo strategico e sottolinea che l’Unione Europea dovrebbe attuare pienamente l'annunciata riduzione del 25% degli obblighi di rendicontazione e impegnarsi a conseguire un'ulteriore riduzione fino al 50% per le pmi, assicurando l’attuazione del principio di proporzionalità. La relazione raccomanda che tutte le nuove proposte in fase di adozione siano sottoposte a un nuovo test di competitività, con una metodologia chiara e solida per misurare l'impatto cumulativo, che includa i costi di conformità e gli oneri amministrativi. Questo nuovo test pmi dovrebbe essere eseguito coinvolgendo gli operatori economici. Su tale base, ad avviso del rapporto, la Commissione dovrebbe – addirittura e correttamente - scegliere di rinviare le iniziative particolarmente problematiche dal punto di vista dell'innovazione o con un impatto sproporzionato sulle pmi”.
Nell’ambito del nuovo strumento e in sede di esercizio delle deleghe legislative, il direttore centrale Relazioni Istituzionali e Servizi Legislativi di Confcommercio ha concluso: “auspichiamo che assumano un ruolo di primo piano l’obiettivo di ridurre gli oneri burocratici che gravano sulle pmi e l’affermazione del principio della proporzionalità degli adempimenti e di adeguatezza in relazione alle dimensioni dell’impresa e alle effettive esigenze di tutela degli interessi pubblici, passando da una logica correttiva ad una logica predittiva”.