Il mercato dell'auto continua a crescere, ma il futuro non è roseo...

Il mercato dell'auto continua a crescere, ma il futuro non è roseo...

Quarto rialzo consecutivo: a novembre aumento delle immatricolazioni del 14,67% a 119.853 unità, rispetto alle 104.519 unità di novembre 2021. Unrae e Federauto: "Troppe incongnite legate all'inflazione e ai costi energetici".

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1 dicembre 2022

Quarto mese consecutivo in rialzo per il mercato dell'auto, secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili a novembre c'è stato un aumento delle immatricolazioni del 14,67% a 119.853 unità, rispetto alle 104.519 unità di novembre 2021. Resta negativo ma con una riduzione della contrazione, il consuntivo dei primi 11 mesi che registra una flessione dell'11,63% a 1.211.769 unità, rispetto a 1.371.315 unità dello stesso periodo dello scorso anno. I trasferimenti di proprietà sono stati 415.438 a fronte di 290.382 passaggi registrati a novembre 2021, con un aumento del 43,07%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 535.291, ha interessato per il 22,39% vetture nuove e per il 77,61% vetture usate.

Unrae: "Servono interventi urgenti"

retro auto parcheggiate

Secondo Michele Crisci, presidente dell'Unrae, "i grandi ed epocali cambiamenti che stanno interessando il mondo della mobilità, con l'evoluzione dell'industria dell'auto e la transizione verso una mobilità sostenibile, richiedono una urgente riflessione su come affrontare la riconversione industriale nel nostro Paese".

"Al nuovo esecutivo - ha sottolineato Crisci - chiederemo interventi urgenti su tre punti cardine: uno stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti; infine, revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale sull'auto".

Federauto: "Rischio recessione nel 2023" 

Commentando i dati del mercato di novembre, Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto, ha sottolineato che "nonostante il quarto rialzo consecutivo del mercato auto i fattori di instabilità e di incertezza legati alle supply chain, all'inflazione e ai costi energetici non sono ancora superati e si prolungheranno probabilmente per tutto il 2023, su cui tra l'altro spira il rischio di recessione e di ulteriore indebolimento della domanda".

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"Ritengo - ha aggiunto Cosentino - che l'introduzione di un credito di imposta esteso fino a tutto il 2030 per l'installazione di infrastrutture di ricarica elettrica ultraveloce da parte degli operatori di vendita e assistenza degli autoveicoli, insieme allo snellimento delle pratiche per l'implementazione dei punti di ricarica, possa migliorarne la fruibilità e contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia europea per una mobilità sostenibile".

"Nei prossimi giorni tornerà a riunirsi il Tavolo automotive presso il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). "Si tratta di un passo importante con il quale riprendere il dialogo istituzionale sui temi cari al settore automotive, partendo il 5 dicembre dagli investimenti produttivi in Italia e solo successivamente sugli aspetti del mercato. Fondamentale, per noi, resta la prospettiva di revisione della fiscalità sull'auto aziendale", ha concluso De De Stefani. 

In Europa inversione tendenza: +14% a ottobre

Il mercato automobilistico in Europa registra nel mese di ottobre il terzo dato positivo consecutivo dopo i tredici negativi. Le auto vendute in Europa, Paesi Efta e Regno Unito sono state 910.75, il 14,1% in più dello stesso mese del 2021. Il totale da inizio anno è 9.181.660, in calo del 7,8% sull'analogo periodo dell'anno scorso, con un deficit di circa 780.000 veicoli. Tutti i Paesi contribuiscono alla crescita dell'ultimo mese, tre dei quattro principali con incrementi a doppia cifra: la Germania (+16.8%), l'Italia (+14.6%) e la Spagna (+11.7%). Più modesta la crescita del mercato francese (+5.5%).

"La posizione non lusinghiera fra i cinque grandi mercati d'Europa, mostra come l'automotive in Italia necessiti con urgenza di una chiara e coordinata strategia verso la transizione sostenibile da parte delle istituzioni centrali e locali". Così il direttore generale dell'Unrae, Andrea Cardinali, secondo il quale "per favorire la decarbonizzazione, in linea con il principio di neutralità tecnologica, è necessaria in primo luogo una concreta politica per le infrastrutture pubbliche e private, sia per la ricarica elettrica che per il rifornimento di idrogeno. prevedendo fondi e sgravi fiscali sostanziosi, un dettagliato programma temporale di sviluppo, una capillarità adeguata ed omogenea su tutto il territorio italiano”.

Inoltre, “occorrono misure mirate a mantenere e potenziare gli incentivi all'acquisto di autovetture per il rinnovo del parco circolante fino al 2026 a favore di privati e aziende in ragione delle fasce di emissioni di CO2, prevedendo un contributo anche per i redditi meno elevati. E occorre anche rivedere l'impianto fiscale per l'auto aziendale in uso promiscuo, attraverso una revisione della detraibilità Iva e della deducibilità dei costi, basando anch'esse sulle emissioni di CO2".

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