Balneari: Sib, "basta rinvii sulle concessioni demaniali"

Balneari: Sib, "basta rinvii sulle concessioni demaniali"

Il presidente Capacchione: "Il Governo intende rinviare ad altro provvedimento, diverso dal Decreto fiscale, la tutela delle concessioni demaniali marittime, intervenendo, adesso, solo per evitare la tassa sugli ombrelloni". Imprenditori balneari ricevuti dalla presidente del Senato. Antonio Capacchione incontra Matteo Salvini e Stefano Bonaccini.

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20 novembre 2018

"Apprendiamo che il Governo intende rinviare ad altro provvedimento, diverso dal Decreto fiscale, la tutela delle concessioni demaniali marittime, intervenendo, adesso, solo per evitare la tassa sugli ombrelloni. Questo orientamento delude e sconcerta le 30.000 imprese balneari con 100.000 addetti diretti". Questo il commento del presidente del Sib, Antonio Capacchione, sulle decisioni del Governo in merito alla questione delle concessioni demaniali. "un provvedimento che delude perché abbiamo raggiunto dieci anni di rinvii del Parlamento nell'affrontare la questione Bolkestein - afferma Capacchione - ingiustamente applicata anche alla nostra categoria. Siamo sconcertati perché in questo modo non si mette in sicurezza un importante settore economico del nostro Paese, con una diversa lunga durata delle concessioni esistenti, nelle more del tempo occorrente per gli approfondimenti tecnici e per una interlocuzione con le Istituzioni europee. Il Governo, pertanto, si prepara solo ad ‘evitare' un ulteriore balzello nei confronti di un settore ingiustamente vessato dal fisco, dalla burocrazia e che deve fare i conti sempre più con i danni causati dalla forza della natura impazzita". "E questo anche per permettere il ripristino della funzionalità delle aziende danneggiate o distrutte dalla furia devastatrice delle recenti mareggiate. Anche se non si tratta della soluzione risolutiva - conclude Capacchione - è doveroso permettere a queste aziende di continuare a vivere ed operare nell'attesa di eventuali approfondimenti e interlocuzioni comunitarie. Il tempo di una soluzione normativa è adesso: dopo sarebbe troppo tardi!"

Imprenditori balneari ricevuti dalla presidente del Senato

La presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha ricevuto a Palazzo Madama i presidenti nazionali di Sib Confcommercio, Antonio Capacchione, Fiba Confesercenti, Maurizio Rustignoli, e Oasi Confartigianato, Giorgio Mussoni. I presidenti delle tre organizzazioni sindacali degli imprenditori balneari hanno riferito alla presidente Casellati la drammatica situazione in cui si trovano oggi le 30mila aziende del nostro Paese. Il maltempo, che ha flagellato nelle scorse settimane l'Italia, ha determinato gravissimi danni anche alle aziende balneari, distruggendo strutture ed attrezzature sulla costa, dalla Liguria alla Puglia, dal Veneto all'Abruzzo, nessuna regione è stata risparmiata dalla furia distruttiva. I presidenti hanno anche illustrato alla presidente Casellati alcune immagini eloquenti delle distruzioni causate dalle forti mareggiate. La forza devastante della natura ha infierito su aziende già martoriate da una condizione di assoluta precarietà ed incertezza normativa, a causa della scelta ingiusta e scellerata di applicare la Direttiva Bolkestein a un settore che andrebbe escluso per ragioni giuridiche economiche e sociali In pratica le aziende balneari italiane sono state ‘condannate a morte' dalla Bolkestein e l'esecuzione di questa condanna ha la data del 31 dicembre 2020! È proprio questa attuale assurda condizione di aziende a termine, (le concessioni demaniali sono tutte a scadenza del prossimo 31 dicembre 2020), che impedisce, per le numerosissime aziende colpite, ogni possibilità di investimento per il ripristino della propria  funzionalità; per molte spiagge italiane è persino a rischio la prossima stagione estiva. E' il momento di affrontare la questione balneare dando certezza e continuità aziendale a un settore che da troppo tempo chiede, non risorse pubbliche, ma semplicemente di essere messo nelle condizioni di poter continuare a svolgere il proprio lavoro.  Gli imprenditori balneari chiedono solo tempo per poter continuare ad essere il fiore all'occhiello del turismo del nostro Paese. Le Associazioni di categoria hanno chiesto che il Parlamento intervenga subito per legiferare sulla materia e, a tal proposito, hanno segnalato che sono pendenti alcuni disegni di legge presentati da senatori appartenenti a diversi schieramenti politici. Al termine dell'incontro il presidente Capacchione ha consegnato alla presidente Casellati un'ancora di sale proveniente dalle saline di Margherita di Savoia, da sempre, considerata uno dei principali simboli del mare, un emblema di salvezza, speranza e sicurezza: proprio ciò che chiedono i balneari italiani alle Istituzioni.

Antonio Capacchione incontra Matteo Salvini

Il presidente del  Sindacato Italiano Balneari, Antonio Capacchione, in occasione della sesta edizione della giornata nazionale "Legalità mi piace" che si è svolta nella sede di Confcommercio a Roma, ha parlato con il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini, sull'urgenza di affrontare la questione balneare. "Non abbiamo più tempo da perdere - ha chiarito Capacchione - nelle more di approfondimenti con l'Europa e tecnico giuridici è urgente, e non rinviabile, inserire nella manovra di stabilità la messa in sicurezza del settore con una lunga durata delle concessioni demaniali vigenti, anche per permettere il ripristino della funzionalità delle aziende danneggiate o distrutte dalla furia della natura con le recenti mareggiate. Al termine del colloquio Salvini ha assicurato il proprio impegno d'intesa con il Ministro del Turismo Gian Marco Centinaio". Il presidente del Sindacato, dopo aver ringraziato il vicepremier a nome della propria organizzazione e degli imprenditori balneari tutti, gli ha consegnato un breve promemoria.

Capacchione incontra Bonaccini (Conferenza delle Regioni)

"E' surreale, e ormai intollerabile, che sulla questione balneare lo Stato rimanga inerte. Le Regioni legiferano a difesa della categoria, i Governi impugnano le leggi, la Corte Costituzionale le annulla e i Governi continuano a rinviare. Da ultimo questo assurdo e sconcertante episodio si è avuto con le leggi liguri emanate a tutela della balneazione in quella regione". Il  presidente Sib Confcommercio, Antonio Capacchione, ha incontrato  a Roma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e presidente della Regione Emilia-Romagna. Capacchione ha chiesto alle Regioni di sollecitare il Governo e il Parlamento ad affrontare la questione balneare nella Manovra di stabilità e nel Decreto fiscale, senza continuare in una non più tollerabile politica del rinvio. "Sono oramai 8 anni che lo Stato centrale non risolve il problema dell'errata applicazione della Direttiva Bolkestein agli imprenditori balneari - ha dichiarato il presidente del Sindacato - rinviando, puntualmente, ogni decisione relativa a questo settore, ancorché urgente come quello dei pertinenziali. In questi anni le Regioni hanno tentato di sopperire a questa irresponsabile latitanza con leggi regionali, puntualmente impugnate dai vari Governi in carica davanti alla Corte Costituzionale che ha ribadito ripetutamente l'esclusiva competenza dello Stato in materia. In ordine di tempo è quanto avvenuto recentemente con le leggi regionali liguri nr. 25 e 26 del 2017". Il Sib dal giugno scorso ha chiesto, inutilmente, al Governo di rinunciare all'impugnativa e di trasformare le leggi liguri, emanate in materia a difesa delle aziende balneari, in leggi nazionali. Purtroppo questo non è avvenuto, e non più tardi di martedì scorso anche la legge nr. 26 è stata discussa davanti alla Corte. L'esito appare scontato alla luce della precedente costante giurisprudenza della Consulta. Per cui spetta allo Stato intervenire assumendosi per intero la responsabilità di assicurare la doverosa tutela di un settore strategico per l'economia  del Paese. Il ministro Centinaio, che è stato ricevuto subito dopo, ha istituito un Tavolo tecnico sulla Bolkestein. Capacchione nel corso dell'incontro con Bonaccini ha, poi, ribadito quanto sta sostenendo con forza in queste settimane nei molteplici incontri nella Capitale. Nelle more dei necessari approfondimenti con l'Europa, anche tecnico giuridici, è urgente e non rinviabile inserire nella Manovra di stabilità almeno una misura di salvaguardia temporale che metta in sicurezza questo importante segmento del ‘Made in Italy'. In difetto c'è il rischio, concreto e attuale, che molti litorali del Paese saranno privati del tutto della balneazione attrezzata perché distrutta dai recenti eventi atmosferici o dall'incalzante erosione. Come è possibile chiedere alle imprese del settore di ricostruire aziende danneggiate o distrutte dalla furia distruttiva della natura, in assenza di un arco temporale adeguato per l'ammortamento dello risorse investite? "Ecco perché insistiamo nella richiesta che il Governo e il Parlamento eliminino immediatamente, e senza indugio, l'assurda ‘condanna a morte' delle aziende balneari fissata per il 31.12.2020. È indispensabile farlo ora: dopo sarebbe troppo tardi. Confidiamo che le Regioni continuino ad essere a fianco dei balneari in questa importante battaglia per la tutela di un importante segmento del turismo italiano", ha concluso Capacchione. Al termine dell'incontro il presidente del Sindacato ha consegnato a Bonaccini un promemoria sulla questione, il presidente della Conferenza delle Regioni ha assicurato il proprio interessamento sulla questione..

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