Banche: via le commissioni sulle linee di credito

Banche: via le commissioni sulle linee di credito

Nel decreto liberalizzazioni si dichiarano "nulle le clausole che prevedono commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito". Il vertice dell'Associazione bancaria italiana si dimette per protesta.

DateFormat

1 marzo 2012

L'ok al decreto sulle liberalizzazioni ha scatenato una vera e propria bufera per quanto riguarda le banche. Con una mossa a sorpresa, proprio mentre si stava svolgendo il voto di fiducia, il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, ha convocato una conferenza stampa e annunciato le dimissioni del comitato di presidenza per protestare contro le misure contenute nel provvedimento. Sotto accusa da l'emendamento del Pd (approvato in commissione Industria) che annulla le commissioni bancarie sulle linee di credito. Che la temperatura sull'argomento fosse alta, l'aveva già segnalato la dichiarazione del relatore Filippo Bubbico che aveva assicurato che la norma sarebbe stata cambiata nel maxiemendamento su cui il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia. Ma, verificato che di modifiche nel maxiemendamento non c'era traccia, l'Abi è passata al contrattacco e, di lì, le dimissioni del comitato di presidenza dell'Associazione. A stretto giro sono arrivate le dichiarazioni dei partiti che sostengono il governo: c'è chi ha fatto notare che in commissione l'esecutivo aveva dato parere favorevole e chi si è detto subito "pronto" come il Pdl a rivedere quanto deciso. Stessa posizione da parte del leader del Pd, Pier Luigi Bersani: "palesemente è uscita una norma, durante una febbricitante discussione notturna, che deve essere corretta, diamo piena disponibilità a correggerla. Si può fare nel decreto semplificazioni, ma il governo deve pronunciarsi". Ma nessuno sembra volersi ora accollare la paternità della norma approvata. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, si è limitato a dire che sarà il premier Mario Monti a decidere e ha aggiunto che le dimissioni del comitato di presidenza dell'Abi, sono il "sintomo del grande disagio del settore bancario che è vicino all'economia del Paese". Mentre il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Antonio Catricalà, ha tenuto a sottolineare che se il Parlamento lo vorrà l'esecutivo non si metterà "di traverso" e che c'è già un emendamento al decreto semplificazioni all'esame di Montecitorio. Con l'Abi si schierata anche Confindustria, chiedendo di "correggere" la norma perché la disposizione "inciderebbe sul livello dei tassi di interesse determinando un aumento generalizzato proprio in una fase in cui raggiunto soglie difficilmente sostenibili per le imprese".

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca