La prima sessione del Forum "Il futuro dopo la crisi" è stata dedicata al tema "Più credito alle imprese". Dopo l'introduzione del moderatore, il segretario generale di Confcommercio Luigi Taranto, che ha sottolineato "l'irrigidimento dell'offerta di credito da parte delle imprese", il primo a prendere la parola è stato Eliano Lodesani, direttore regionale per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo. "Gli ultimi cinque anni - ha detto Lodesani - sono stati di crisi mai vista. Ciò nonostante, il credito erogato dal sistema bancario italiano a famiglie e imprese nell'ultimo trimestre è stato superiore a quello dei Paesi europei più esposti alla crisi. Per migliorare la situazione ciò che serve davvero è fare sistema perché quando il Paese va male, le banche vanno male". Per Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, "le banche italiane sono molto più focalizzate sul credito rispetto ad altre concorrenti europee, anche se esiste un'asimmetria regolamentare che penalizza sia le banche che le imprese stesse. Queste ultime, peraltro, soprattutto quelle del commercio e dell'artigianato, sono gli interlocutori naturali delle banche cooperative, che sono le 'pmi' del mondo bancario". Il ruolo dei Confidi è stato poi al centro dell'intervento di Corrado Baldinelli, capo servizio supervisione intermediari specializzati di Bankitalia, per il quale "è necessario uscire dalla retorica e andare a vedere se i Confidi hanno reale vicinanza e conoscenza degli imprenditori" e "serve lavorare sul tutoraggio e l'assistenza alle imprese per aiutarle a crescere". Claudia Bugno, presidente del Comitato di gestione Fondo centrale di garanzia per le pmi, ha infine sottolineato l'esigenza di "migliorare la dialettica tra banca territoriale e impresa" e ha suggerito "più credito alle imprese che internazionalizzano come volano di ripresa e di sviluppo".