Nel suo ultimo bollettino, la Banca centrale europea sottolinea che l'Italia è tra i sei Paesi di Eurolandia in cui negli ultimi cinque anni "si è verificato un protratto calo del reddito delle famiglie". La ripresa è in atto, ma "più debole delle attese".

L'Italia è tra i sei Paesi di Eurolandia in cui dal 2009 al 2013 "si è verificato un protratto calo del reddito delle famiglie". Lo rileva la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile, sottolineando che gli altri stati sono Spagna, Grecia, Irlanda, Portogallo e Slovenia. In altri 5 Paesi invece - Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria e Finlandia - dal 2010 si è registrata "una robusta crescita del reddito disponibile delle famiglie". Per quanto riguarda la crescita, la Bce sottolinea che nel primo trimestre dell'anno il Pil dell'Eurozona è aumentato dello 0,2% sul periodo precedente, un'evoluzione che "conferma la graduale ripresa in atto, pur essendo in certa misura più debole delle attese". Tanto che nel 2014 l'economia è prevista in crescita dell'1%, mentre  lo scorso trimestre era stata stimata un'espansione dell'1,2%. Migliorano, però, le previsioni per il 2015 (dal +1,5% calcolato a marzo a un +1,7%). Invariate le attese di una crescita dell'1,8% nel 2016. Taglio anche per le stime sull'inflazione, con un tasso ora previsto allo 0,7% nel 2014 e all'1,1% nel 2015. Le previsioni dello scorso marzo parlavano di un tasso all'1% quest'anno e all'1,3% l'anno prossimo. Appare quindi lungo il ritorno nei ranghi dei prezzi al consumo verso l'obiettivo del 2%. Per il 2016 eè infatti previsto un tasso di inflazione dell'1,4%. Migliorano, invece, le previsioni sul mercato del lavoro: il tasso è ora stimato all'11,8% nel 2014, all'11,5% nel 2015 e all'11% nel 2016. Le precedenti stime, pubblicate a marzo, prevedevano un tasso di disoccupazione all'11,9% nel 2014, all'11,7% nel 2015 e all'11,4% nel 2016.