Billè:"La crisi Fiat può pesare sul rilancio dei consumi"

Billè:"La crisi Fiat può pesare sul rilancio dei consumi"

Il ministro Tremonti ha partecipato al Consiglio Generale di Confcommercio. Per il presidente della Confederazione, la Finanziaria è "una manovra di galleggiamento".LE PROPOSTE DI CONFTURISMO A TREMONTI

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16 ottobre 2002
Al termine del Consiglio generale di Confcommercio, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il presidente della Confederazione Sergio Billè ha fatto alcune considerazioni sulla Finanziaria, sull’andamento dell’economia e sul

Billè: “Non vorrei che l’auto si portasse via il decreto sui consumi”

 

Al termine del Consiglio generale di Confcommercio, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il presidente della Confederazione Sergio Billè ha fatto alcune considerazioni sulla Finanziaria, sull’andamento generale dell’economia e sulla “grave” crisi della Fiat. “Questa è una Finanziaria di galleggiamento, senza una rotta precisa – ha detto Billè – ed è invece necessario rilanciare i consumi soddisfando la domanda con elementi di stimolo come ad esempio il varo di un decreto legge sui consumi”. A questo proposito, il presidente di Confcommercio non ha escluso la mobilitazione del settore, qualora la risposta del governo sul decreto risultasse negativa. “La decisione - ha detto Billè – sarà adottata al prossimo Consiglio generale che si terrà dopo l’approvazione della Finanziaria in prima lettura alla Camera”. “Non vorrei che il decreto legge per rilanciare i consumi se lo sia portato via l’auto”, ha aggiunto poi Billè esprimendo la preoccupazione il provvedimento d’urgenza per far uscire la domanda dalla fase di stagnazione possa essere sacrificato a seguito della crisi Fiat, “che rischia di avere un effetto auto-bomba sul sistema economico del Paese”. In ogni caso, per Billè le risorse eventualmente impiegate per il decreto “potranno essere recuperate attraverso un maggiore incasso Iva. Inoltre, queste risorse potranno far emergere una filiera sommersa di consumi”.

A proposito della situazione della casa torinese, Billè ha sottolineato la gravità del fatto che “per molto tempo siano stati tenuti nascosti i veri conti dell’azienda. Ci dovranno spiegare nei prossimi mesi perché”. “Se avessimo conosciuto i conti un anno o sei mesi fa – ha aggiunto - avremmo avuto più tempo per affrontare la situazione”.

Per il presidente di Confcommercio comunque la manovra economica del governo presenta degli elementi positivi: “Rendo merito al ministro – ha detto Billè - di aver fatto alcune cose con coraggio. Nessuno aveva preso di petto la questione della Dit e Superdit. Per questo si è fatto molti nemici, ma ha un sostegno convinto da parte nostra”. Anche sulla questione Mezzogiorno, Billè ha apprezzato la Finanziaria che “riuscirà ad impedire l’imboscamento degli incentivi destinati al Mezzogiorno”. “Fino a ieri infatti – ha proseguito Billè - il denaro veniva dirottato alle amministrazioni pubbliche e alle strutture industriali che non si occupavano di creare nuovi posti di lavoro. Invece è ora di aiutare le imprese che producono lavoro, quelle del terziario”.

Infine, per quanto riguarda altre misure della finanziaria, Billè ritiene che vadano rivisti i meccanismi di erogazione ed i criteri di attribuzione previsti per la legge 488. Per quanto riguarda l’Irpef, lo sgravio, secondo il presidente – è “importante, ma i consumi non ripartiranno perché si deve tener conto che le detrazioni si concentrano nella fascia tra zero e 25 mila euro, mentre il 70% del consumo è tra i 25 mila e i 40 mila euro”.

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